“Scarface”, su Iris il film con Al Pacino: perché Tony Montana è un personaggio leggendario
Passa così dalle camice a fiori consunte a costosi completi fluo, comincia a fumare sigari – costosi e rigorosamente cubani – che mastica fra un parolaccia e l’altra.
uccide il suo capoprende anche la sua donna, Elvirache lo ossessiona da sempre.rapido è altrettanto affascinante della scalata, poiché zeppo di eccessi tra cui quantità smodate di stupefacenti. Una caduta in cui
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Il critico Giorgio Simonelli: “Ecco la mia televisione del lockdown”I film della sera, un po’di calcio – ma con stadi ancora gremiti di pubblico, vuoti no «metton tristezza» – e il pomeriggio con i nipoti. E Checco Zalone. «Che è istruttivo, anche se con qualche parolaccia, perché demolisce i luoghi comuni». Nei giorni del lockdown, e con «Tv Talk», lo show magazine di Rai Educational sospeso, Giorgio Simonelli si è potuto permettere la televisione che voleva. E lo confessa subito, con quel sorriso un po’ sornione che ti immagini anche attraverso il telefono. Quanto ha smanettato con il telecomando il critico tv, il docente di Storia della televisione e del giornalismo radiofonico in pensione (ma non troppo, perché due corsi li tiene ancora)? Sicuramente parecchio. Almeno di sera, per cercare film tra i mille canali. «Una delle mancanze di questo periodo – racconta – è stata il cinema. Così Giusi (la moglie, Giusi Baldissone, ndr) ed io ci siamo imposti di vedere un film ogni sera. Come se andassimo in una sala: alle 21 si vedeva il film, che durava un paio d’ore, magari parlandone il giorno dopo con l’amico Tonino Repetto. Così abbiamo visto il ciclo dedicato a Gian Maria Volontè ( “Sbatti il mostro in prima pagina”, “Tre colonne in cronaca”) o pellicole che avevamo perso durante la stagione, come “Figli” con Valerio Mastandrea. Domenica sera, invece, “Bright Star”, il film di Jane Campion che racconta la biografia di John Keats». Il pomeriggio, invece, era tutto italiano. «Qualcosa, durante i mesi della pandemia, abbiamo anche registrato. Ho nipoti che seguono le mie orme e sono fan di Checco Zalone. Il mio pomeriggio era con i bambini: abbiamo visto tutti i suoi film. Anche se con qualche parolaccia, è istruttivo. Demolisce i luoghi comuni, e lo fa divertendo». Un po’ per cuore, un po’ perché anche questa è televisione, il calcio non poteva mancare. Giorgio Simonelli coniuga l’incrollabile fede milanista alla lucidità del tifoso anomalo. Che si emoziona per i rigori di una vecchia finale e che sa dire «tifo per una squadra per cu
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