L'indirizzo del liceo del Made in Italy, fortemente promosso dal governo, ha riscontrato un interesse limitato da parte degli studenti. In Trentino, nonostante gli sforzi dell'amministrazione provinciale guidata dalla Lega, le iscrizioni sono state molto basse. Il ministero dell'Istruzione si aspetta numeri più alti per l'anno scolastico successivo, ma si teme che il problema della scarsa partecipazione possa persistere.
La giunta leghista si era impegnata molto nella promozione del nuovo indirizzo, ma l'interesse è stato scarso in tutta Italia. Il 10 febbraio, nella provincia autonoma di Trento, si sono chiuse le iscrizioni per il liceo del Made in Italy, un indirizzo attivo dall'anno scolastico in corso che prevede alcune materie specifiche per valorizzare conoscenze sui prodotti della tradizione italiana. Dai primi dati disponibili si vede che il numero minimo per formare almeno una classe è stato raggiunto.
Lo scarso interesse per il nuovo indirizzo, istituito nel 2023 e ampiamente promosso dal governo, è stato già riscontrato. In Trentino ha anche una certa rilevanza politica: l'amministrazione provinciale, guidata dalla Lega, è lo stesso partito del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che è il principale promotore di questa nuova offerta formativa. La giunta trentina, tramite l'assessora all'Istruzione della provincia di Trento Francesca Gerosa, si era molto spesa per promuovere il liceo del Made in Italy, senza successo. La giunta aveva deciso di introdurlo con materie attente alle specificità locali, come l'agricoltura e il turismo. Il prossimo anno scolastico sarebbe dovuto essere il primo con il nuovo indirizzo, con possibilità di attivazione in cinque scuole diverse, a seconda delle domande. Il ministero dell'Istruzione si trovava, però, a dover introdurre delle eccezioni per aggirare i limiti sulla formazione delle classi, permettendo di crearle con un minimo di 17 studenti e non 27, come previsto inizialmente. Quasi nessuna scuola riuscì a formare una classe, a causa del numero basso di studenti che scelsero l'indirizzo: in tutta Italia erano stati soltanto circa 500. Quest'anno il ministero dell'Istruzione si aspetta numeri più alti, ma secondo dirigenti scolastici e sindacati si riproporranno gli stessi problemi. Il problema è che negli ultimi mesi non sono state date molte nuove informazioni alle famiglie sulle materie e su come stiano andando le attuali classi. L'interesse di studenti e famiglie durante gli open day, ossia le giornate in cui le scuole raccontano la loro offerta formativa, è stato piuttosto limitato. Anche per questo il ministero aveva posticipato il periodo delle iscrizioni fino al 10 febbraio (inizialmente era il 31 gennaio in tutta Italia, come in Trentino), proprio con l'obiettivo di proporre più giornate di orientamento e permettere alle famiglie di avere più tempo per scegliere. In Trentino il liceo del Made in Italy è stato introdotto come un'alternativa al liceo scientifico classico o delle Scienze umane (chiamato anche con l'acronimo LES), un indirizzo creato nel 2010. Tra le materie proposte ci sono, dal terzo anno, “Scienze giuridiche per il Made in Italy” e “Scienze economiche per il Made in Italy”, oltre a storia dell'arte e storia del design che sostituiscono geografia, diritto, economia politica e scienze naturali proposte nel liceo delle Scienze umane. In totale sono previste 27 ore settimanali nei primi due anni e circa 30 ore settimanali dalla terza alla quinta.
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