Il decreto passa con 305 sì, ma i sindacati confermano lo sciopero di lunedì prossimo
La didattica a distanza si è rivelata "un'opportunità" nei mesi dell'emergenza Covid, ma a settembre si torna a scuola "in presenza" ed "in piena sicurezza". L'obiettivo del Governo è stato spiegato dal premier Giuseppe Conte aprendo nel pomeriggio una lunga riunione con tutti i soggetti coinvolti nel rientro nelle aule dopo l'estate.
I presidenti di Anci e Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ed Antonio Decaro, hanno però sottolineato "molte criticità", ponendo il problema delle risorse e del personale necessario per la riapertura nel rispetto delle prescrizioni indicate dal Cts. Neanche i sindacati del settore sono usciti convinti dall'incontro ed hanno confermato lo sciopero programmato per lunedì prossimo.
L'incontro presieduto da Conte, con la presenza delle ministre dell'Istruzione, Lucia Azzolina e dei Trasporti, Paola De Micheli, del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, del coordinatore del Cts Agostino Miozzo, dei rappresentanti di enti locali e parti sociali, si è protratto fino a tarda sera. In apertura, Conte ha ribadito la linea: nell'emergenza "siamo stati costretti a chiudere la scuola, ma abbiamo tratto una lezione.
Ma da Regioni e Comuni è arrivato un allarme su risorse ed organici. "La riapertura delle scuole a settembre - ha sottolineato Decaro - comporterà molte criticità, ma è indispensabile e noi non ci tiriamo indietro". Certo da parte del Governo servirà allargare i cordoni della borsa.
Intanto, dalla Camera via libera alla fiducia posta dal Governo sul decreto scuola. I sì sono stati 305, i no 221, 2 gli astenuti. Restano da votare i 193 ordini del giorno, di cui 157 delle opposizioni, che minacciano ostruzionismo, in particolare Lega e Fdi. Il decreto infatti decade domenica e deve dunque essere convertito in legge entro sabato.
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