Si apre ufficialmente il nuovo ciclo Juventus. Nato per vincere subito, grazie ai grandi addii
L'inversione del progetto Juventus è un qui e adesso. È un cambio di rotta. È la chiusura col passato e anche un nuovo corso che non avrà tempi lunghi, sconti, ma che guarda all'oggi. Per riscatto, orgoglio, e per voglia di tornare a vincere in Italia e riprovarci in Europa.
L'addio di Adrien Rabiot, sempre più vicino alla Premier, è uno degli ultimi tasselli per chiudere un’era della Juventus e aprire quella di un nuovo istant team. Ora, subito, perché la Juventus ha alzato l'età media e di tanto, perché sembra una squadra fatta per vincere subito e magari su quelle vittorie ricostruire il futuro. Un azzardo, già, ma pensato dall'attuale dirigenza.
La Juventus ai blocchi di partenza è una squadra, come detto, che ha deciso di alzare età ed esperienza perché due anni senza Scudetto sono colpi a cuore, casse e immagine, e perché ha scelto di consegnarsi sempre di più a un allenatore, Massimiliano Allegri, che vuol puntare al tutto e subito. All in senza diritto di replica.
Così Bremer, venticinque anni, sembra quasi un giovane in questo nuovo corso. Così Dusan Vlahovic è stato un oneroso e straordinario acquisto che mira al presente per qualità ma al futuro per età, quasi in controtendenza con Angel Di Maria, Filip Kostic e Paul Pogba. Dagli acquisti alla Federico Chiesa, Merih Demiral, Matthihs De Ligt, Weston McKennie, Dejan Kulusevski, Rodrigo Bentancur, tutti giovanissimi, adesso l'orizzonte è cambiato.