Un'analisi della situazione sociale contemporanea, con particolare attenzione alle sfide della sicurezza, dell'accoglienza dei migranti e del ruolo degli enti locali nel promuovere la coesione sociale.
Nel mondo dell’incertezza, l’unica certezza sta nella nostra volontà» affermava Giorgio Ruffolo. Non parlava di sicurezza, ma credo di poter utilizzare queste parole per affrontare un tema che è una priorità sociale nella sua complessità. Lo dico da Sindaca di centro sinistra della città di Bergamo, prendendo spunto dall’intervento di Walter Veltroni, pubblicato il 7 gennaio 2025 sulla vostra testata.
La trasformazione demografica delle società occidentali (meno nascite e più anziani, spesso soli), la crescita delle disparità «tra chi può e chi non può» per reddito e accesso alla casa, l’ansia e/o la preoccupazione dei giovani accresciute dopo il Covid, segnano profondamente le nostre comunità. Viviamo in una società frammentata dalle solitudini, dalle relazioni umane rarefatte, mediate o sostituite dall’uso distorto dei social, dalla crescente aggressività, dalla distanza dei più giovani verso le generazioni adulte. Questo è il tempo in cui le politiche destinate all’accoglienza diffusa dei migranti fatte di buone prassi, dall’alfabetizzazione alla formazione ed educazione civica oltre che dal lavoro e l’integrazione, sono destinate per lo più a un ridimensionamento anche a seguito delle modifica delle norme per il rilascio dei permessi di soggiorno (restringimento dei permessi umanitari) e dei tempi per il riconoscimento del diritto d’asilo; la questione si riduce ai grandi CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e alle logiche emergenziali mettendo così a dura prova innanzitutto le persone accolte così come i territori e le prefetture. Anche a Bergamo, dove i livelli di disoccupazione sono minimi e il reddito medio — appunto medio — è sicuramente più robusto e la qualità della vita è buona, siamo impegnati ad affrontare il tema della sicurezza urbana in termini di prevenzione e repressione dei reati, soprattutto di microcriminalità. Come Amministrazione comunale stiamo investendo in maggiori strumenti e maggior presidio del territorio (a partire dall’assunzione di più agenti di Polizia Locale), insieme alla presenza rafforzata delle forze di polizia che hanno funzioni di mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica.Ma la sicurezza non può essere solo repressione. Siamo da tempo consapevoli che le misure su ordine e sicurezza pubblica siano fondamentali ma non sufficienti per garantire protezione e fronteggiare l’insicurezza fortemente sentita dalle nostre cittadine e cittadini. Come Veltroni scrive, il tema della sicurezza chiama in causa anche molti altri aspetti: dall’incertezza della pena alla condizione inumana delle carceri, alla lotta ai poteri criminali al grande tema della giustizia sociale.È sugli enti locali che ricade la necessità di operare per trovare strade e strumenti anche a vantaggio della sicurezza integrata: dalla rivitalizzazione e decoro degli spazi urbani al decentramento dei servizi per favorire l’accessibilità e la prossimità alle famiglie e alle persone fragili, dalla costruzione di legami tra generazioni e territori all’ investimento sul protagonismo dell’associazionismo, del terzo settore, dei quartieri, dalla diffusione di progetti culturali, educativi, di mediazione all’accoglienza della marginalità crescente. Anche in un periodo di scarsità di risorse, i Comuni non possono però abdicare al loro ruolo di enti più prossimi ai bisogni dei cittadini e di promotori di una crescita giusta, equa e sostenibile delle comunità. Come amministratori operiamo spesso con strumenti inadeguati, sia per entità di risorse destinateci sia per «regole» e norme nazionali o regionali e suddivisione di responsabilità. Per questa ragione credo sia utile affiancare alle tre priorità indicate da Veltroni (lavoro, salute, sicurezza), anche casa ed educazione.Il tema della casa è centrale per la coesione sociale. Politiche di social housing ben strutturate non servono solo per rispondere all’emergenza abitativa ma anche a garantire stabilità nei quartieri, sostegno alle famiglie e radicamento dei legami.Allo stesso modo educazione e formazione sono strumenti fondamentali non solo per chi arriva da contesti fragili ma per tutta la comunità.Su questi temi gli enti locali sono in prima linea anche grazie alla collaborazione con Fondazioni, Associazioni, Onlus che possono contribuire solo in parte alla diminuzione delle risorse statali.* sindaca di Bergam
Sicurezza Immigrazione Coesione Sociale Enti Locali Educazione Casa
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