Il General Manager del Park Hyatt di Milano premiato come manager dell’anno dalla Virtuoso Travel Week
Il General Manager del Park Hyatt di Milano premiato come manager dell’anno alla Virtuoso Travel Week.
«Buongiorno Simone, ho lavorato per alcuni mesi al Park Hotel e tu sei la persona che incontravo nei vari percorsi e ogni giorno mi auguravi “buongiorno” con caloroso sorriso. Ogni volta mi chiedevo chi tu fossi, poi, su Linkedin, con immensa sorpresa, ho saputo che sei un grande personaggio. Complimenti, perché è estremante difficile trattenere con umiltà le proprie doti». Quando chiediamo a, ci risponde facendoci vedere questo messaggio su WhatsApp.
Come ci si sente ad essere nominato miglior manager del mondo? «La prima reazione? Mi sono passati davanti trent’anni di carriera, di sacrifici e di pesone., alle persone che ho incontrato in questo percorso e mi hanno dato tanto. Tutte». Ed ecco che tornano ancora le persone. «Certo, perché i grandi risultati sono un mix di cose. E chi hai incontrato e ti è stato attorno ha sempre un ruolo.
e fare esperienza. L’errore è fondamentale per crescere. E ripartire dall’errore è segno di intelligenza. Fino ad essere pronti. Non serve esserlo a vent’anni. Oggi in molti vogliono bruciare le tappe, ma poi alla prima vera difficoltà crollano. E poi vogliono essere tutti capi. Ma di chi? E chi lavora? Ci vogliono tempo ed esperienza, calma e preparazione». L’età giusta per sentirsi pronti? «Dopo i trent’anni».
Come è cambiato questo settore negli anni? «Tanto, ma resta sempre un concetto base: gli ospiti vogliono l’eccellenza. E anche il dettaglio speciale. Per questo l’atteggiamento è fondamentale, così come poter contare su uno staff che ti segue. E l’esperienza. Chi ti manda un ospite deve sapere che con te è in “cassaforte”». Come si tratta un ospite speciale? «». Dopo aver studiato e lavorato in tutto il mondo è tornato a Milano, a dirigere i.
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