“Stop agli utenti in coda sotto il sole”: il sindaco-sceriffo multa le Poste

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Stanco di vedere lunghe code fuori dalle Poste, il sindaco di Brusnengo ha deciso di passare all’azione. I solleciti a Poste Italiane non sono serviti e così ha deciso di adottare una ordinanza, sull’esempio del Comune di Borgosesia, che impone all’azienda di evitare disagi agli utenti, costretti ad attendere sotto il sole, pena una multa salata. L’ordinanza prescrive, se non osservata, che la polizia municipale applichi una sanzione di 206 euro. L’ordinanza impone alla direzione dell’ufficio postale di Brusnengo, seppur nel rispetto della normativa anti-Covid, di adottare tutte le misure finalizzate all’istituzione di un servizio mirato alla riduzione dei tempi di attesa da parte degli utenti, e in ogni caso di limitare le code all’esterno dell’ufficio per scongiurare eventuali malori alle persone. Il sindaco Fabrizio Bertolino aveva già provato a scrivere a Poste Italiane proprio per sottolineare il disagio, ma senza risultati. Dopo il ritorno alla normalità l'ufficio postale del paese ha continuato a osservare un orario ridotto. «Alcune persone - ha spiegato Bertolino - erano arrivate a pensare che fosse colpa del sindaco la presenza della coda. Ma Poste italiane è una società che ha una propria direzione e prende le decisioni autonomamente». Venuto a conoscenza dell’iniziativa del sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani, che è stato il primo a firmare l’ordinanza anti-code, anche Bertolino ha deciso di seguire l’esempio. «Da tempo mi arrivano lamentele di cittadini, legate sia alla riduzione dell’orario di apertura dello sportello sia dalle disposizioni adottate dall’ufficio postale in materia di contenimento del contagio da Covid-19, che limitano l’accesso ad una sola persona alla volta». L’orario di apertura dell’ufficio postale è ridotto a soli tre giorni settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì), con la conseguenza che il flusso di utenza si concentra in quei soli giorni, generando così code in attesa. E tra l’altro in uffici postali limitrofi la situazione è be

Stanco di vedere lunghe code fuori dalle Poste, il sindaco di Brusnengo ha deciso di passare all’azione. I solleciti a Poste Italiane non sono serviti e così ha deciso di adottare una ordinanza, sull’esempio del Comune di Borgosesia, che impone all’azienda di evitare disagi agli utenti, costretti ad attendere sotto il sole, pena una multa salata. L’ordinanza prescrive, se non osservata, che la polizia municipale applichi una sanzione di 206 euro.

L’ordinanza impone alla direzione dell’ufficio postale di Brusnengo, seppur nel rispetto della normativa anti-Covid, di adottare tutte le misure finalizzate all’istituzione di un servizio mirato alla riduzione dei tempi di attesa da parte degli utenti, e in ogni caso di limitare le code all’esterno dell’ufficio per scongiurare eventuali malori alle persone.

Il sindaco Fabrizio Bertolino aveva già provato a scrivere a Poste Italiane proprio per sottolineare il disagio, ma senza risultati. Dopo il ritorno alla normalità l'ufficio postale del paese ha continuato a osservare un orario ridotto. «Alcune persone - ha spiegato Bertolino - erano arrivate a pensare che fosse colpa del sindaco la presenza della coda. Ma Poste italiane è una società che ha una propria direzione e prende le decisioni autonomamente».

L’ordinanza lanciata un mese fa dal Comune di Borgosesia, stanco di vedere code fuori dal proprio ufficio postale, sta così cominciando a fare scuola. «Mi stanno chiedendo il testo dell’ordinanza un po’ da tutta Italia – spiega il sindaco Paolo Tiramani –, proprio perché purtroppo il problema legato alle code fuori dagli uffici postali si fa sentire. Anche a Mortara erano nella stessa situazione».

I risultati a Borgosesia si sono visti e anche a Brusnengo. «Sono contento perché abbiamo garantito ai cittadini un servizio migliore – riprende Tiramani -, anche se non sono completamente soddisfatto dalle modalità con cui il risultato è stato ottenuto. Si è dovuta infatti prevedere una multa perché la situazione cambiasse. Avrei preferito non dover intervenire direttamente ma che ci fosse il supporto dell’azienda Poste Italiane».

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