Suicidio assistito: una giudice chiede l’intervento della Consulta, terza volta in 7 anni. In Veneto bocciata proposta di legge sul fine vita
Una giudice chiede l’intervento della Consulta, per la terza volta in 7 anni, circa un caso di suicidio assistito. In Veneto intanto bocciata la proposta di legge sul fine vita Chi aiuta a morire una persona malata e senza prospettiva di guarigione non andrebbe punito. A chiederlo è stata la Giudice per le indagini preliminari Agnese De Girolamo, che di fatto torna ad affrontare il tema delicatissimo del fine vita e del suicidio assistito a 7 anni dal caso Dj Fabo-Cappato.
A differenza di Fabo, infatti, Massimiliano non dipendeva dai macchinari, ma pur sempre dall’aiuto e dal sostegno dei suoi cari, per mangiare o andare in bagno. Senza di loro non avrebbe potuto nutrirsi e sarebbe comunque morto con una enorme sofferenza. La Consulta dovrà stabilire, quindi, cosa si intenda per trattamento di sostegno vitale, se comprenda anche farmaci o assistenza da parte di terzi», spiega la segretaria dell’Associazione Coscioni.