L’ingresso da via Marconi con la rilevazione della temperatura corporea, l’igienizzazione delle mani e lo zainetto, con scarpe e bottiglia d’acqua portate da casa, lasciato in un’area apposita. Nuove regole che non offuscano la gioia di bambini e ragazzi, nati tra il 2006 e il 2011, di poter finalmente giocare di nuovo insieme a calcio. Il Borgosesia lunedì è stata la prima società del Vercellese a far riprendere l’attività per buona parte del settore giovanile, coinvolgendo un centinaio di calciatori, nel pieno rispetto del protocollo Figc. «Ogni giorno, dalle 17,15 alle 20,15 - spiega David Blanco, responsabile dell’attività di base del settore giovanile granata e organizzatore dei tornei - contemporaneamente si allenano due squadre, con i ragazzi divisi in due turni da otto. Sono due gli allenamenti settimanali per tutti i gruppi». Docce e spogliatoi sono off-limits, terminata l’attività i ragazzi prendono il loro materiale, si igienizzano di nuovo le mani e quindi escono dal portone che dà su piazza don Ravelli. «La società ha deciso di ripartire per andare incontro alle famiglie - afferma Guido Romei, responsabile del settore giovanile granata - . Gli allenamenti sono a porte chiuse: i genitori che devono aspettare i propri figli all’esterno dello stadio, evitando assembramenti. Non sono ammesse partitelle e la preparazione è in prevalenza di tecnica individuale». Tutta la strumentazione utilizzata viene igienizzata: «Il campo è diviso in zone - continua Romei - e l’allenatore coinvolge i giovani nell’attività. Gli allenamenti proseguiranno per tutto giugno e pensiamo di prolungarli anche per una parte di luglio». Dopo tre mesi i calciatori in erba hanno così rivisto il campo. «Tutto è stato organizzato in maniera impeccabile - sottolinea Blanco che si è assunto il ruolo di responsabile del protocollo attuativo -, curando ogni singolo aspetto e con un confronto costante con il nostro medico sociale Mauro Terzano. E’ stato creato un qualcosa di importante per da
L’ingresso da via Marconi con la rilevazione della temperatura corporea, l’igienizzazione delle mani e lo zainetto, con scarpe e bottiglia d’acqua portate da casa, lasciato in un’area apposita. Nuove regole che non offuscano la gioia di bambini e ragazzi, nati tra il 2006 e il 2011, di poter finalmente giocare di nuovo insieme a calcio.
Il Borgosesia lunedì è stata la prima società del Vercellese a far riprendere l’attività per buona parte del settore giovanile, coinvolgendo un centinaio di calciatori, nel pieno rispetto del protocollo Figc. «Ogni giorno, dalle 17,15 alle 20,15 - spiega David Blanco, responsabile dell’attività di base del settore giovanile granata e organizzatore dei tornei - contemporaneamente si allenano due squadre, con i ragazzi divisi in due turni da otto.
Docce e spogliatoi sono off-limits, terminata l’attività i ragazzi prendono il loro materiale, si igienizzano di nuovo le mani e quindi escono dal portone che dà su piazza don Ravelli. «La società ha deciso di ripartire per andare incontro alle famiglie - afferma Guido Romei, responsabile del settore giovanile granata - . Gli allenamenti sono a porte chiuse: i genitori che devono aspettare i propri figli all’esterno dello stadio, evitando assembramenti.
Dopo tre mesi i calciatori in erba hanno così rivisto il campo. «Tutto è stato organizzato in maniera impeccabile - sottolinea Blanco che si è assunto il ruolo di responsabile del protocollo attuativo -, curando ogni singolo aspetto e con un confronto costante con il nostro medico sociale Mauro Terzano. E’ stato creato un qualcosa di importante per dare ai bambini la possibilità di tornare a giocare e chiudere questa stagione in modo diverso.
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