Un neonato è stato trovato morto in un secchio sul balcone di un appartamento a Sesto San Giovanni, Milano. Una sedicenne, aiutata dalla madre, avrebbe partorito in casa, ma il piccolo sarebbe deceduto poco dopo. La Procura di Monza ha aperto un'indagine per accertare le circostanze del decesso.
Le urla di aiuto provenienti dall'appartamento accanto sono state intercettate da una vicina che ha immediatamente chiamato il 112. Era l'alba di ieri, in un condominio Aler di Sesto San Giovanni , una decina di chilometri a nord-est di Milano . I soccorritori si sono precipitati sul posto trovandosi di fronte a un finale drammatico: il corpo senza vita di un neonato, nudo e abbandonato in un secchio sul balcone.
Sono stati loro, i volontari delle ambulanze, ad avvolgere con delicatezza il piccolo in uno straccio, quasi a volerlo proteggere e rispettare. Un epilogo straziante che al momento rappresenta solo l'inizio di un'inchiesta. Al centro di questa indagine una sedicenne, nata in Italia da una famiglia di origini macedoni e di religione islamica (la giovane indossa il velo, ndr), che secondo quanto emerso finora, aveva appena partorito in casa, con l'aiuto della madre. Nell'appartamento, al momento dell'arrivo degli operatori sanitari e successivamente dei carabinieri, c'erano solo le due donne. La conclusione è stata immediata: la ragazza, durante il travaglio, sarebbe stata aiutata dalla madre a partorire. Alla fine è stata lei, la giovane, a indicare ai soccorritori il balcone e il secchio con il neonato. Sul fatto, insieme ai militari della compagnia di Sesto San Giovanni, indaga la Procura di Monza con il pm di turno, Michele Trianni, che ha disposto immediatamente l'autopsia sul cadaverino. Per il momento è stata sentita solo la nonna del piccolo, visto che la madre è stata ricoverata in ospedale e ieri non era ancora in grado di sostenere un interrogatorio. Si vuole capire innanzitutto se si tratti di un aborto spontaneo e il piccolo sia nato morto, o se sia stato un «parto clandestino» e il feto, venuto alla luce in una maniera così improvvisata e casalinga anziché in una struttura ospedaliera attrezzata, abbia vissuto almeno un po' prima di spirare. L'ipotesi che viene maggiormente presa in considerazione dagli inquirenti è che la ragazza abbia taciuto con tutti, cercando di condurre una vita il più normale possibile, incapace di gestire una situazione che si è infine trasformata in tragedia. Un fatto quest'ultimo che, se risultasse vero, potrebbe far propendere la magistratura per l'ipotesi dell'omicidio. Nell'aprile scorso un feto di poche settimane era stato trovato in un cestino di rifiuti all'interno di un parco a Parona, un comune di 1.800 abitanti alle porte di Vigevano, in provincia di Pavia. A trovare il cadaverino erano stati gli operatori ecologici che stavano effettuando la pulizia del parco. Per trovare un caso simile nel Milanese bisogna tornare indietro di un altro anno, fino alla fine di aprile 2023. Quando un pensionato aveva trovato il corpicino di una neonata in un cassonetto per i vestiti usati della Caritas nella zona di Città Studi. La piccola aveva ancora parte della placenta attaccata e non aveva segni di violenza. Anche in quel caso tutto faceva pensare a un parto casalingo e si cercò a lungo la madre, purtroppo senza risultato
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