Gianluca Di Gioia, 48 anni, è stato ucciso da uno squalo tigre mentre faceva snorkeling a Mars Alam, in Egitto. Il suo amico, Peppino Fappani, è rimasto ferito mentre cercava di salvarlo.
Era il viaggio che aveva sempre sognato, appassionato di sub e degli stupendi fondali del Mar Rosso. E il destino è stato ancora più crudele perché a Mars Alam, si era anche portato i genitori anziani. A Monterotondo, cittadina alle porte della Capitale, la notizia è arrivata come una valanga.
La gente è ancora incredula, sconvolta per la terribile morte di Gianluca Di Gioia, il turista romano di 48 anni, ucciso mentre faceva snorkeling da uno squalo tigre che il ministero dell’Ambiente aveva messo sotto sorveglianza e tracciamento satellitare in seguito a un incidente simile in cui era rimasto vittima un altro turista. Al momento dell’attacco, a poche decine di metri da un pontile nei pressi dell’Hotel Sataya, una lussuosa struttura a 5 stelle in cui alloggiava con la famiglia e i genitori, c’era un amico di Gianluca, Peppino Fappani, odontotecnico di 69 anni della provincia di Cremona, rimasto anche lui ferito nel tentativo di salvarlo e dimesso ieri dall’ospedale di Port Ghalib. L’abitato di Monterotondo sembra immobile. Le serrande al secondo piano di una palazzina in via Panaro, dove Gianluca ha vissuto, sono abbassate e i condomini del palazzo parlano a stento. Tutti lo conoscevano nello stabile. Entrano ed escono a testa bassa. Gianluca era cresciuto qui, in una palazzina di quattro piani appena fuori il centro della cittadina eretina e, dopo gli studi all’istituto Petrocchi e la laurea in Economia e Commercio conseguita alla Sapienza, aveva iniziato una folgorante carriera al centro di ricerca dell’European Commission. Dal 2012 era impegnato all’European External Action Service – Eeas, il servizio diplomatico dell’Unione europea. Aveva lasciato il posto da cui veniva ma aveva tenuto i contatti: spesso tornava a passare il tempo nella casa in cui era cresciuto, nell’area a Nord – Est di Roma. Il quarantottenne, che aveva una sorella più grande, viaggiava molt
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