Il luogotenente Salese: 'Striano allergico alle regole, l'allora capo della Dna sapeva tutto da Russo'
Qualcuno mente alla commissione Antimafia su Paquale Striano e i suoi presunti dossieraggi sui politici di centrodestra che poi finivano sui giornali. Nel mirino c'è l'ex capo della Procura nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, accusato ieri anche dal luogotenente dei carabinieri per anni alla Dna Gennaro Maurizio Salese, secondo cui erano noti a de Raho i discutibili metodi d'indagine del finanziere «sempre poco collaborativo».
Eppure Salese, in Dna dal novembre del 1995 al novembre del 2022, conferma tutto. Era il coordinatore del gruppo Ricerche e ha collaborato diverse volte con Striano nella gestione delle Sos, le segnalazioni di operazione sospetta più gravi e sensibili che le banche girano a Dia, Uif e Finanza.
Per esempio la compilazione del sistema C6 che certifica presenza e orari da incrociare con gli accessi alle banche dati: «Ha opposto qualche resistenza perché faceva qualche giorno alla procura e qualche giorno al suo reparto». «O Russo o de Raho mentono - ribadisce il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri - Io non ho alcun dubbio, i fatti sono chiarissimi. De Raho lasci Antimafia e Parlamento».
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