Gli americani amano provare a rompere le regole del gioco ed è anche quello che, lontano dai riflettori, stanno provando a fare in MLS. Stop a vecchi nomi altisonanti ed iper-stipendiati, sì ad acqu
isti mirati di giovani prospetti presi da campionati secondari, con alle spalle quindi anche un lavoro di scouting di un certo tipo. Molti dall'est, da tornei in cui i ragazzi di qualità escono come panini dal forno come in Croazia o Slovenia. Si inserisce in pieno in questo solco il profilo del terzino sloveno, oggi titolare in pianta stabile del New York City, club che appartiene allo stesso gruppo in cui c'è il Manchester City di Pep Guardiola fresco di Triplete.
Esterno destro di gamba, di fisico - è uno e ottanta, anche se va strutturato in robustezza per chi volesse farlo - e di gamba, può giocare nei quattro della difesa come a centrocampo. Più votato all'assist che al gol. Ed è un altro di quei ragazzi volati in America da paesi dell'ex Jugoslavia.Inzaghi cancella Lukaku. E’ Allegri l’uomo scudetto della Juve. Garcia meglio di Pioli. L’impresa di Ranieri, un tecnico da amareInzaghi cancella Lukaku.
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