Un gruppo di scienziati ha scalato una delle montagne più alte del Venezuela, per raccogliere dati e studiare cosa succede quando un ghiacciaio si ritira a causa della crisi climatica Leggi
Un gruppo di scienziati ha scalato una delle montagne più alte del Venezuela , per raccogliere dati e studiare cosa succede quando un ghiacciaio si ritira a causa della crisi climaticaUn gruppo di scienziati ha scalato una delle montagne più alte del Venezuela , per raccogliere dati e studiare cosa succede quando un ghiacciaio si ritira a causa della crisi climaticaIl sentiero che conduce all’ultimo ghiacciaio del Venezuela comincia tra alberi di banani e una ricca vegetazione tropicale.
Registrare quanto tempo impiegano muschi e licheni a colonizzare la roccia nuda in cima a una montagna può sembrare un’attività scientifica poco rivoluzionaria, ma nell’epoca del cambiamento climatico è assolutamente rilevante. I ghiacciai stanno scomparendo in tutto il mondo, dalle calotte polari alle principali catene montuose. Il ritiro è più visibile sulle vette più alte delle regioni tropicali, che nel 70 per cento dei casi si trovano nelle Ande, in Sudamerica.
Nelle valli più basse dell’Ecuador e del Perù l’impatto della scomparsa dei ghiacciai sarà più duro, dicono gli esperti. Gran parte dell’acqua che scorre in quelle valli viene dalle vette andine e i ghiacciai fungono da giganteschi serbatoi e regolatori dei flussi fluviali.I venezuelani hanno soprattutto un attaccamento emotivo ai ghiacciai, che sono sempre stati troppo piccoli per influenzare in modo significativo il clima delle valli.
Nel giro di poche ore gli alberi a foglia larga hanno lasciato spazio a piante più piccole e alle conifere tipiche delle altitudini più elevate. La sera del primo giorno, quando il gruppo si è fermato per accamparsi vicino a un torrente, non c’erano più alberi ma soloarbusti tipici delle Ande settentrionali simili a girasoli giganti che possono crescere fino a un metro e mezzo di altezza.
“All’improvviso non avevamo più soldi e comunque non c’era più niente da comprare: abbiamo imparato a cucinare praticamente senza nulla. Provate a fare una torta senza uova, farina o zucchero. Poi la gente ha cominciato ad andarsene”, ha aggiunto. La maggior parte dei suoi compagni di classe è partita. Dei quaranta studenti del suo corso, solo uno oltre a lei è ancora a Mérida. La maggior parte vive all’estero, in Cile, in Colombia o in Spagna.
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