Tre volontari italiani e uno francese sono stati arrestati dalla polizia bulgara mentre cercavano di aiutare migranti in difficoltà nel confine con la Turchia. Le ONG denunciano un crescente ostacolo da parte delle autorità bulgare.
Il confine di terra fra Turchia e Bulgaria è uno dei più presidiati d’Europa: è infatti uno dei punti di accesso della cosiddetta “rotta balcanica”, che diversi migranti usano per cercare di arrivare in Europa occidentale. Il percorso in sé è piuttosto pericoloso: prevede una marcia di 4-6 giorni in una fitta area boschiva, e d’inverno è particolarmente ostico per il grande freddo e le poche ore di luce, tanto che i migranti che ci provano non sono molti, rispetto ad altre rotte.
Sono poche anche le ong operative nella zona, che forniscono aiuto e soccorso ai migranti in difficoltà. Dalla scorsa estate peraltro denunciano di essere sempre più spesso ostacolate, intimidite e bloccate dalla polizia di frontiera bulgara, che in varie occasioni ha arrestato (per una notte) i volontari. Durante le vacanze natalizie è successo anche a tre volontari italiani: la notizia è uscita soltanto negli ultimi giorni ed è stata ripresa da vari media. Durante le vacanze di Natale alcuni volontari del Collettivo Rotte Balcaniche e dell’associazione spagnola No Name Kitchen hanno passato alcuni giorni nella zona di confine fra Turchia e Bulgaria, nel parco naturale di Strandzha, fra Sredets e Malko Tarnovo, per aiutare eventuali migranti in difficoltà perché senza acqua, cibo, o vestiti inadeguati al freddo. Nel giro di pochi giorni tre volontari italiani (tutti di Torino) e uno francese sono stati arrestati dalla polizia bulgara; poi sono stati bloccati mentre cercavano di soccorrere tre minori migranti, che in seguito hanno ritrovato morti. Anche i volontari di No Name Kitchen sono stati trattenuti in cella per una notte, secondo quella che ormai sembra essere diventata una prassi. Agli arresti, poi, non seguono mai denunce formali: ma nel frattempo l’attività delle varie associazioni viene ostacolata e di fatto scoraggiata
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