La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha presentato un nuovo forum globale per la transizione verde, volto a rafforzare le relazioni con Paesi amici e accelerare il passaggio alle rinnovabili. L'iniziativa arriva dopo le dichiarazioni di Donald Trump contro il Green Deal e si pone come alternativa alla dipendenza economica da Russia e Cina.
BRUXELLES -"La transizione verde è in atto, è evidente". Nuovamente dal palco di Davos, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha messo in chiaro la visione europea nonostante, qualche ora dopo, Donald Trump abbia fatto letteralmente a pezzi il Green Deal . Non solo.
La presidente della Commissione Ue ha fatto un'ulteriore passo nella ricerca di quella terza via che, in caso di rottura con Washington, potrebbe essere cruciale: una rete di Paesi amici con cui stringere ulteriormente le relazioni non solo commerciali ma anche energetiche.
Il Forum racchiuderà infatti alcune grandi potenze energetiche e economiche: dal Brasile al Canada, dalla Gran Bretagna, dalla Repubblica del Congo al Peru, al Sudafrica, al Kenya e agli Emirati Arabi Uniti. Mancano, ovviamente, gli Stati Uniti. E mancano tutti quei Paesi, Russia e Cina su tutti, dai quali l'Ue vuole più che mai svincolare ogni dipendenza economica. Per ora, il Forum Globale per la transizione verde appare più che altro una scatola da riempire.
Nella capitale belga, tuttavia, l'arrivo di Trump alla Casa Bianca ha fatto calare un certo senso di urgenza. Il dossier energia resta tra i più critici e divisivi anche perché c'è chi, nel Vecchio continente, non disdegna la linea anti-Green Deal del neopresidente americano. La Commissione, tuttavia, prova a tenere la barra dritta.
E, sempre dal World Economic Forum, a parlare la vice presidente della Commissione con delega alla Transizione verde Teresa Ribera si è soffermata su un'altra nota dolente del Green deal, quello delle auto elettriche.
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