Il tennis moderno e muscolare di Rybakina o l'arte delicata di Jabeur? Comunque vada, sarà una finale da non perdere! 😍 Wimbledon
Di ventitré anni e stesso numero nel ranking mondiale, Rybakina batte bandiera kazaka dal 2018, in un periodo di torsione sportiva e premura capitale Nursultan Nazarbayev: l’ex-presidente satrapo che regalò a dei tennisti russi nuovi passaporti fiammanti di denaro e ambizioni. A Mikhail Kukushkin, che doveva essere la punta del diamante di Nur-Sultan, ad Aleksandr Bublik e Andrej Golubev - che ha pure cittadinanza italiana - finalisti l’anno scorso del doppio al Roland Garros.
Verso direzioni ostinate e contrarie, Rybakina-Jabeur sarà una finale ideologica, ma specialmente sarà una finale di tennis fra due interpreti fisicamente opposte e vien da dire ovviamente bipolari. All’angolo sinistro Ons Jabeur, l’artista della pallacorda, un metro e sessantasette di linee mediterranee e mano delicatissima: volée stupende e supportate dal miglior rovescio stretto del circuito.
Due stili opposti: quello squisitamente vintage e nel caso specifico anche un po’ naif di tennis spettacolare - che su erba si gioca tutto al volo e in slice, d’anticipo e controbalzo - contro il gioco moderno e muscolare che tira dritto e dilaga dappertutto, nel senso di ogni superficie. Se vince Jabeur, sarà un bel messaggio universale. Se vince Rybakina sarà ugualmente meritato e pure a molti servirà da lezione.