Antonio Zappi, presidente dell'Aia, si è espresso sull'evoluzione del protocollo VAR, la necessità di ridurre gli errori arbitrali e la crescente violenza contro gli arbitri.
Il presidente dell' Aia Antonio Zappi si è espresso in merito all'evoluzione del protocollo VAR nelle direzioni di gara. Zappi ha dichiarato che l' Aia è totalmente aperta alla possibilità di sperimentare il VAR a chiamata, aprendo le finestre, non solo le porte, a questa possibilità. Nonostante la decisione finale rimanga nelle mani dell'IFAB, Zappi ritiene importante che una società sportiva non si senta mai vittima di un'ingiustizia.
Secondo lui, il potere di segnalazione del capitano o dell'allenatore, invitando l'arbitro a una field review, potrebbe essere un'opportunità per istituzionalizzare la protesta e apportare importanti differenze. Zappi auspica un'evoluzione protocollare che superi alcuni problemi del VAR, sottolineando la necessità di una manutenzione costante per cogliere la sostanza delle decisioni. Nonostante ciò, Zappi difende l'operato dei direttori di gara, sottolineando che non si possono condannare decisioni arbitrali perfette dal punto di vista del protocollo. In un momento in cui la classe arbitrale è sotto i riflettori per diverse decisioni errate nella massima serie, Zappi si è pronunciato a Coverciano, in occasione del rinnovo della partnership Aia con Net Insurance. Zappi ribadisce la fiducia nei suoi arbitri, che definisce un gruppo straordinario, ma si dice insoddisfatto degli errori. Sottolinea che, in caso di errori, è fondamentale trovare il modo di migliorare, ma si mostra ottimista per il futuro. Zappi riconosce che le decisioni arbitrali spesso dipendono da interpretazioni soggettive e auspica una riduzione delle zone grigie che possono portare a errori interpretativi. Quanto alle critiche, Zappi afferma di non sentirsi sotto attacco, ma sottolinea che è giusto che chi si ritiene vittima di un torto lo faccia sapere. Conclude il presidente Aia che a volte la differenza la fa la forma in cui si esprime la critica, evidenziando l'esistenza di lamentele infondate. Infine, Zappi ha fornito alcuni dati su casi di violenza contro i direttori di gara, in particolare nei campi minori. Spesso gli autori di aggressioni sono gli stessi tesserati. La scorsa stagione (2023/24) sono stati registrati 528 episodi di violenza, per un totale di 978 giorni di prognosi complessivi negli ultimi due anni. Zappi conclude chiedendo inasprimenti delle pene da parte del Governo e del Parlamento per aggressioni ai nostri arbitri sui terreni di gioco, episodi che non possono essere tollerati.
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