Un cena tra i leader europei della Nato si tiene a Bruxelles per discutere della situazione in Ucraina. Zelensky chiede armi e aiuti, mentre Trump è assente. Si apre il dibattito sulla possibile pace e sul ruolo di Trump nella soluzione del conflitto.
BRUXELLES Armi, munizioni, aiuti. Seduto intorno al tavolo imbandito della cena fra i leader europei della Nato , Volodymyr Zelensky si affida al solito vocabolario per strigliare gli alleati nell’ora più buia. Un vocabolario di guerra. Di pace non parla. Come del resto non ne parla Putin, nelle stesse ore. A una tregua solo qualche accenno.
Nel salone allestito per l’occasione nella residenza a Bruxelles di Mark Rutte, il segretario generale dell’Alleanza, i convitati ascoltano il presidente con la mimetica. Al suo fianco, tormentata da una brutta influenza, Giorgia Meloni prende appunti, assiste con sguardo severo. La piccola sala nella lussuosa villa a due passi dal Bois de la Cambre, il polmone verde della capitale belga, è gremita di persone. Ursula von der Leyen, Olaf Scholz, il ministro degli Esteri inglese Lammy. Eppure sono i vuoti a colpire l’occhio. Non c’è Emmanuel Macron, costretto a rientrare a Mayotte, l’isola devastata da un ciclone. Non c’è l’inglese Starmer. E soprattutto non c’è ombra di Donald Trump e dell’America, i convitati di pietra. Putin: «In Ucraina vicini agli obiettivi, pace solo con autorità legittime». Da Trump all'Italia tutti i messaggi dello zar RITORNO A MAR-A-LAGO Tre ore a colloquio, l’Europa cerca una quadra per uscire dall’impasse ucraino. Rutte tornerà a giorni, forse già entro la fine dell’anno, in Florida, a Mar-a-Lago, per riferire a Trump. Chissà se sarà vuoto il taccuino dopo la cena di mercoledì. Nessuno sa come il presidente eletto intenda chiudere tre anni di stillicidio nelle trincee ucraine. Neanche Meloni ha il quadro chiaro, nonostante un breve confronto con il tycoon all’ombra di Notre Dame la scorsa settimana. A Palazzo Chigi contano di saperne di più a breve. Entro la prima metà di gennaio quando a Roma, così risulta al Messaggero, atterrerà Keith Kellog. Il generale richiamato in servizio da Trump come inviato speciale per l’Ucraina, pronto a imbarcarsi per un tour nelle principali capitali europe
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