Il Ceo di Meta "licenzia" i fact-checkers indipendenti e sceglie lo stesso metodo usato su "X" per moderare i contenuti. Arrivano le "Community Notes": ecco...
ha annunciato una serie di importanti modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti da parte di Meta, citando la volontà di tornare ad abbracciare "la libertà di parola". "È tempo di tornare alle nostre radici, ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre policy e sul ripristino della libera espressione sulle nostre piattaforme", spiega Zuckerberg in un video pubblicato sui social.
Meta metterà quindi fine al suo programma di fact-checking con partner fidati e lo sostituirà con il sistema delle "Community Notes" - "note dalla comunità" - simile a quello utilizzato su X, l'ex Twitter di proprietà di ElonLa mossa avrebbe a che fare con la volontà di Zuckerberg di avvicinarsi alla nuova amministrazione Trump, il cui insediamento è fissato al 20 gennaio.
A verificare i post non saranno più, come ora avviene, esperti indipendenti, ma gli utenti stessi che, autonomamente, potranno segnalare i contenuti ritenuti falsi o fuorvianti spiegando il perché. Al momento il sistema di moderazione di Meta si basa infatti sulla collaborazione di fact-checkers certificati dall'International Fact-Checking Network e dall'European Fact-Checking Standards Network.
"Questo si è manifestato nelle scelte che alcuni hanno fatto in merito a cosa verificare e come. Stiamo commettendo troppi errori, frustrando i nostri utenti e ostacolando troppo spesso la libera espressione che ci eravamo prefissati", ha sottolineato il Ceo di Meta. "Abbiamo costruito sistemi complessi per moderare i contenuti, ma il problema dei sistemi complessi è che commettono errori", ha affermato Zuckerberg.
Il magnate dei social ha accusato l'Europa di avere "un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura".