Morto Gianni Agnelli, uno degli uomini più iconici della storia italiana, un simbolo della Juventus e del mondo dell'industria.
È morto uno dei simboli della torinesità, quel Gianni Agnelli, uomo d'industria e di Juventus . Saluta a Villa Frescot, sulla collina torinese, mentre la camera ardente è al Lingotto. La sirena blocca Mirafiori e sospende lo sciopero della FIAT , mentre i tifosi della Juventus espongono lo striscione 'Una nuova stella nel cielo'. Piumino sopra il blazer, camicia con colletto e cravatte sopra il pullover.
L'orologio sempre sopra il polsino, la sigaretta resa immortale da un quadro di Warhol, come un'icona dandy. Presidente della Juventus dal 1947 al 1954, acquistò calciatori come Giampiero Boniperti, John Hansen e Karl Åge Præst, decisivi per la conquista di due campionati di Serie A nel 1950 e 1952, i primi vinti dalla Vecchia Signora in quindici anni. Tramite Gianni Agnelli la Juve diventa un'azienda indipendente con un capitale privato e una responsabilità limitata. Poco divenne dirigente, anche Presidente Onorario fino al 1994, quando il testimone passò al fratello Umberto. Dieci Scudetti, quattro Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, tre Coppe UEFA e una Supercoppa UEFA, per un totale di 23 trofei ufficiali in 48 anni. Il 23 gennaio 2011, la prima sconfitta dell'Inter di Leonardo. L'Udinese stravince. Il 21 gennaio 2019, il volo di Emiliano Sala cade nella Manica. Trovato due settimane dopo. Il 19 gennaio 2004, Moratti dà le dimissioni da presidente dell'Inter. Il successore è Facchetti.
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