Dopo la scadenza dell'accordo per il trasporto del gas russo attraverso l'Ucraina, la Transnistria si trova in grave difficoltà energetica con blackouts e la chiusura delle fabbriche. La situazione è vista come una minaccia alla sicurezza della Moldavia.
Dopo che da giorni mancano riscaldamento e acqua calda, sono cominciati i blackout programmati a causa dell'interruzione delle forniture di gas russo in gran parte delle case e degli uffici della regione: tutte le fabbriche della Transnistria sono inoltre state chiuse, con l’eccezione di quelle che producono generi alimentari.
L’accordo tra Russia e Ucraina per il trasporto del gas russo attraverso i gasdotti ucraini è scaduto nelle prime ore di mercoledì primo gennaio: la Transnistria utilizzava il gas per riscaldare gli edifici e per alimentare la centrale elettrica di Kuciurgan, che garantiva energia elettrica al proprio territorio e soddisfaceva anche il 30 per cento circa del fabbisogno energetico della Moldavia. La Transnistria è una piccola repubblica autoproclamata, separatista e filorussa, che agli occhi della comunità internazionale appartiene alla Moldavia. Si governa autonomamente dal 1992, e sul suo territorio si trova un contingente di oltre mille soldati russi. Anche per questo il primo ministro moldavo, Dorin Recean, ha detto che la situazione della Transnistria non è soltanto un problema energetico per la popolazione locale, ma anche un problema di sicurezza per tutta la Moldavia, che potrebbe provocare destabilizzazione. La Moldavia, come gli altri paesi europei che ancora si rifornivano di gas russo tramite l’Ucraina, ha da tempo trovato alternative e non ha avuto grossi problemi al momento dell’interruzione (sebbene i prezzi del gas siano aumentati). Ma la condizione particolare della Transnistria l’ha resa vulnerabile. In teoria la Russia avrebbe potuto continuare a fornire il proprio gas alla Transnistria e quindi al resto della Moldavia utilizzando un altro gasdotto, il TurkStream. La Russia però ha deciso di non farlo, motivando la decisione con un presunto debito mai pagato da parte della Moldavia, di cui il governo nega l’esistenz
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