Dal leader di Confindustria la richiesta di un piano organico per la crescita. Spada (Assolombarda): lasciamoci alle spalle l’Italia del non fare.
Proposte e non proteste - prosegue il numero uno di Confindustria - tese a ritrovare la strada dello sviluppo, voltando pagina rispetto ad una produttività che da 25 anni procede a passo lento rispetto ai competitor, per colpa in particolare dei numeri del settore pubblico.
Anche se sulle prospettiva a medio termine regna un cauto ottimismo, nel breve l’orizzonte è diverso e «nel quarto trimestre - aggiunge Bonomi - il clima di incertezza dovuto alla pandemia non ci fa ben sperare». Preoccupazione condivisa dal commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni, che vede un rallentamento della fase di ripresa. E che resta tuttavia ottimista sulle tempistiche dei piani di aiuto.
Progetto da sfruttare al massimo senza se e senza ma, a partire dal Mes, che va attivato «oggi e non domani» perché trattasi di «un prestito a condizioni migliori del mercato, che ogni impresa non esiterebbe a prendere senza perdere tempo». L’obiettivo è quello di sfruttare il volano Ue per innescare un circolo virtuoso di crescita, in grado di fornire le risorse necessarie per gli interventi di cui necessita il Paese, «non certo rappresentati da misure come Reddito di cittadinanza, Quota 100 e Decreto Dignità».
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