Caso camici, perquisizioni della Gdf nella sede dell'azienda del cognato di Fontana
I militati del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria sono alla ricerca di elementi probatori relativi alla mancata consegna di 25mila camici avvenuta dopo che la fornitura di 75 mila pezzi si è trasformata, nelle intenzioni dichiarate, in donazione
La guardia di finanza, su delega della procura di Milano, ha perquisito la sede della Dama spa, l'azienda di cui è amministratore delegato Andrea Dini, cognato del governatore lombardo Attilio Fontana, e che è al centro del caso camici in Lombardia..
A proposito della donazione, dalle indagini è emerso che sarebbe stato l'ufficio legale di Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia, a dare il parere negativo e quindi a non accettare l'omaggio di camici da parte della Dama, società di cui la moglie del governatore Fontana ha una quota del 10%.
Da quanto si è saputo, i pm che coordinano l'inchiesta, nella giornata di lunedì 27 luglio, avrebbero concluso un primo giro di audizioni. Tra le persone ascoltate, a quanto appreso, c'è stato anche un fornitore di tessuti per camici.
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Caso camici, oggi Attilio Fontana riferisce in Consiglio regionaleLeggi su Sky TG24 l'articolo Caso camici, oggi Attilio Fontana riferisce in Consiglio regionale
Leggi di più »
Caso camici, Fontana contrattacca: «C’è chi vuole destabilizzarci, io non mi arrendo»Il governatore in Aula risponde all’opposizione che chiede le dimissioni. «Sono qui soprattutto per voltare pagina, certamente vado avanti»
Leggi di più »
Caso Fontana: perquisizioni della Finanza nella sede della Dama spa, la società del cognatoSi cercano documenti sulla mancata consegna dei 25mila camici commissionati dalla Regione
Leggi di più »
Lo spettro di un nuovo caso BossiLa Lega ne ha passate di peggiori, cavandosela sempre, e tuttavia l’inchiesta sul governatore Attilio Fontana tocca un nervo scoperto, suscita preoccupazioni speciali. Il controverso pasticcio delle forniture del cognato trasformate in donazioni, ma più ancora i sospetti sui trust alle Bahamas “scudati” nel 2015, contengono tutti gli ingredienti che furono fatali alla vecchia gestione del partito, quella di Umberto Bossi: molti soldi; lo sconcerto dei militanti davanti al sospetto di interessi privati in pubbliche vicende; l’incrocio tra ruolo politico e relazioni famigliari. All’epoca (solo otto anni fa, sembra una vita) lo scandalo rischiò di provocare l’estinzione del Carroccio: nelle elezioni del 2013 superò a malapena il quattro per cento a livello nazionale e persino in Veneto arrivò poco sopra al dieci. Matteo Salvini conosce bene la storia: fu quella che gli consentì di pensionare il fondatore, prendersi il movimento, rifarlo a sua immagine e somiglianza con un’escalation di successi apparentemente inarrestabile. Forse anche per questo il Capitano chiama il suo mondo a fare quadrato nella difesa senza se e senza ma di Fontana. Neppure nelle questioni giudiziarie che lo hanno riguardato direttamente è stato così assertivo, tranchant, imperioso. Mai aveva pronunciato l’espressione “indagini a orologeria”, il vecchio slogan berlusconiano che accompagnò le inchieste della Seconda Repubblica. Anzi, da quel tipo di difesa si era sempre smarcato, preferendo repliche più astute sia nella vicenda dei fondi russi sia nel tentativo di portarlo a processo per il sequestro della Diciotti e della Sea Watch. «Se avessi preso sessanta milioni non sarei qui ma ai Caraibi», diceva a chi lo accusava di trafficare col petrolio di Putin attraverso malaccorti intermediari. «Ho difeso i confini, processatemi», rispondeva alla contestazione di sequestro di persona per il blocco al largo delle navi cariche di naufraghi. Un mix di ironia, provocazione, sarcasmo che mandava in visibil
Leggi di più »
Caso Maddie, si scava in un giardino di HannoverMaxi operazione degli inquirenti nell’abitazione di Christian Brueckner, principale sospettato della scomparsa della bambina: in azione anche cani poliziotto.
Leggi di più »
Caso camici, i pm: 'Passaggio da 'fornitura' a 'donazione' mai registrato dalla Regione' - Il Fatto QuotidianoIl 16 aprile 2020 Regione Lombardia affidò senza gara alla società del cognato di Fontana, Andrea Dini, una “fornitura” da mezzo milione di euro tra camici e altro materiale medico. Il 20 maggio la stessa azienda comunicò con un’email di voler trasformare tutto in una “donazione“. Ma ora, rivela il Corriere della Sera, i pm …
Leggi di più »