La Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione per un ex sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti di un'ex hostess. Il caso arriva ora alla Corte d'Appello di Milano per un nuovo processo.
Venti secondi sono troppi? Qual è il tempo massimo entro il quale una donna deve opporsi a un’aggressione sessuale? Queste sono le domande a cui porta il caso di Barbara D'Astolto, ex hostess oggi insegnante di scuola primaria, che nel 2018 ha denunciato le molestie sessuali subite da un sindacalista durante un incontro per una vertenza negli uffici Cisl vicino all'aeroporto Malpensa.
Dopo le due assoluzioni, in primo grado e nel processo di appello lo scorso giugno a Milano, il caso arriva alla corte di Cassazione dove nella mattinata di oggi, martedì 11 febbraio, a dare forza alla vittima ci sono altre donne, riunite sotto lo striscione 'Senza consenso è violenza'. 'Per noi è inaccettabile la lettura fatta da parte del giudice di quello che è stato a tutti gli effetti un ‘freezing’, una particolare risposta di paura che si manifesta con l'immobilizzazione' spiega Elisa Ercoli, presidente di Differenza donna. 'Con sentenze come queste si scoraggiano di fatto le donne vittime di violenza a denunciare, ed è per questo che siamo qui oggi'. Fuori il sit in, all'interno l'udienza con la decisione della Cassazione. 'Celebrare un nuovo processo di appello nei confronti dell'ex sindacalista accusato di violenza sessuale ai danni di una ex hostess e assolto lo scorso 24 giugno a Milano'. L'uomo era stato già assolto in primo grado. I fatti erano avvenuti nel 2018, quando l'hostess si era rivolta all'ex sindacalista per una vertenza sindacale e durante l'incontro sarebbero avvenuti gli abusi. All'udienza in Cassazione la difesa dell'imputato ha sollecitato il rigetto dei ricorsi. ''Ascoltare in aula l'avvocato di lui mi ha provocato un misto di indignazione, rabbia e tanto sconforto. Non so quale sarà la decisione della Cassazione ma spero che i supremi giudici abbiano il coraggio di ribaltare queste due sentenze di assoluzione che io reputo indegne'' ha detto l'ex hostess Barbara D'Astolto, uscendo dalla Cassazione. ''Se i supremi giudici dovessero confermare le sentenze, vuol dire che non solo io, ma tutte le donne lavoratrici sono veramente in pericolo e che chiunque è autorizzato a mettere le mani addosso a una donna'' ha aggiunto D'Astolto, assistita dall'avvocato Teresa Manente. La procura generale della Cassazione ha chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado di assoluzione con rinvio a nuova sezione della corte di appello di Milano. La difesa ha chiesto la conferma dell'assoluzione. E nel pomeriggio di oggi, martedì 11 febbraio, è arrivata la sentenza. La terza sezione penale della Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione per l'ex sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti di una hostess, disponendo un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Milano
Violenza Sessuale Cassazione Assoluzione Diritto Giustizia Sindacalista Hostess
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