Conte tra Pd e Cinque Stelle. «Ma non ho nessun timore di cadere»
«Magari qualcuno ci rimarrà male perché si aspetta di trasformare il tema del “dopo-Conte” in un tormentone estivo. Ma la verità è che io non temo affatto di cadere. Sono tranquillissimo, non ho di queste paure». Vista da fuori Palazzo Chigi sembra tutt’altro che un sabato qualunque, perché le tensioni col Pd sono uscite dal «dietro le quinte» per arrivare sul proscenio e si sono sommate alle turbolenze interne ai Cinquestelle.
E sui conigli che Palazzo Chigi ha intenzione di togliere dal cilindro forte dell’immissione di liquidità che arriverà in varie forme dall’Unione europea – tra questi anche un super-provvedimento sulla rottamazione per rilanciare l’automotive, con la stessa medicina usata durante la crisi del settore negli anni Novanta – gli angoli da smussare saranno di più nel confronto con i M5S che non col resto della maggioranza, a cominciare dal Pd.
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