Crotone promosso in A, la festa in città. FOTO
: una festa particolare, quella della squadra calabrese, che dopo aver battuto nell'anticipo il Livorno ha dovuto attendere il risultato dello Spezia per avere l'aritmetica certezza della promozione.
E l'ha fattoAl fischio finale della partita tra Spezia e Cremonese , è immediatamente scoppiata la festa nella città calabreseBandiere, classici caroselli, fuochi d'artificio: una città che ribolle di passione per il calcio e torna sul palcoscenico della Serie ALa festa dei giocatori del Crotone, in realtà, era già iniziata negli spogliatoi dopo il 5-1 al Livorno, consapevoli del fatto che mancasse veramente pochissimo alla promozioneSul tavolo dello...
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Lo schema PonziAlberto Brambilla ci ricorda, o più precisamente ci informa, che dall’altra crisi a questa la spesa per le politiche assistenziali (cassa integrazione, assegni familiari, sussidi vari) è aumentata di 41 miliardi. Nel 2008 erano 75, saliti a 114 l’anno scorso. Non è servito a niente. Dodici anni fa le famiglie in povertà relativa o assoluta erano il 4 per cento, lo scorso anno il 7. Ricorderete la campagna elettorale del 2018, quando Lega e Movimento cinque stelle addebitavano a cecità, cinismo e ruberie dei governi precedenti i cinque milioni di poveri calcolati dall’Istat. Arrivati nelle stanze di comando, salviniani e grillini allestirono la soluzione finale: il reddito di cittadinanza. Abbiamo sconfitto la povertà, proruppe Luigi Di Maio in una conflagrazione epocale, che di epocale aveva giusto la dabbenaggine. Come è andata, lo sappiamo: fra marzo 2019 e marzo 2020, dei beneficati dal reddito solo il due per cento ha trovato lavoro. Brambilla, un tempo consigliere economico leghista, poi fuggito a gambe levate, sembra alludere a una dottrina plurimillenaria e qui dimenticata: all’uomo affamato è giusto dare un pesce ma è meglio dare una canna da pesca. Il nostro rimedio invece assomiglia a uno schema Ponzi, una costruzione di abbaglio collettivo - e qualcuno si illude di estenderlo ai 209 miliardi europei - per cui il popolo si lascia abbindolare, e volentieri, da promesse di facile ricchezza calate dal vertice, dove si alternano leadership che si accusano a vicenda di non aver messo abbastanza sul piatto, come giocatori di poker senza nulla in mano e disposti a giocarsi la camicia. La nostra però, mica la loro. E a noi va benissimo così.
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Cantiere al palasport e pochi sponsor: la squadra di basket Trecate non si iscrive: “Faremo solo le giovanili”TRECATE – Sarà l’anno zero del basket trecatese. È stata una decisione sofferta, ma ci dedicheremo solo al settore giovanile». È il presidente Giovanni Baraggini ad annunciare quello che era nell’aria: nella stagione 2020-21 il Bc Trecate non avrà una prima squadra di pallacanestro. In queste settimane la società ha dovuto far fronte a diverse problematiche. Anzitutto la mancanza di sponsorizzazioni: da tempo i giocatori della C gold sono stati lasciati liberi di trovarsi una nuova sistemazione. «Già prima della pandemia gli sponsor erano pochi, ora sono ancora meno - commenta Baraggini - e nessuno ci ha dato certezze per continuare a fare basket a certi livelli. Le spese per una prima squadra sono parecchie: basti pensare alla scorsa stagione, quando siamo dovuti emigrare al palazzetto di Novarello. La gente che ci seguiva era veramente poca, sebbene i nostri ragazzi fossero primi». E infatti, tra le varie cause di questa dura presa di posizione, c’è anche il nodo legato al campo di gioco. La palestra trecatese di via Mezzano non è più disponibile per i lavori di ammodernamento e ciò ha creato delle difficoltà per organizzare la prossima stagione a livello logistico. Decennio da ricordare Già un anno fa i biancoblù furono costretti ad abbandonare l’impianto del Pala Agil a causa dell’interruzione del contratto imposto da chi lo gestisce, ossia le Sorelle ministre della carità. «Sarebbe bastata una palestra come la Mezzano per tenere in vita una prima squadra - prosegue Baraggini -, ora invece dovremo traslocare in quella adiacente delle scuole che provvederemo ad omologare per far giocare le giovanili». Al termine del lockdown, la dirigenza aveva sondato i comuni vicini, ma l’unico palazzetto disponibile era quello di Boffalora e a costi insostenibili. Fino all’ultimo si è sperato di disputare almeno il primo campionato a libera partecipazione (la Promozione), ma non sarà così. Termina un decennio indimenticabile, iniziato con i playoff di C2 vinti nella serie cont
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