Fra meno di tre mesi, un bimotore «Embraer 195» da centoventi posti proverà a mettere definitivamente fine al proverbiale isolamento della provincia di Cuneo dal resto del mondo. Il prossimo 16 novembre partirà il primo collegamento da Levaldigi a Monaco di Baviera che da allora, ogni settimana dal lunedì al venerdì, garantirà dieci voli tra andata e ritorno dalla Germania grazie ad Air Dolomiti, la compagnia aerea italiana che dal 2003 è controllata dal Gruppo Lufthansa. Per la Granda è una rivoluzione: per la prima volta, chi parte da Cuneo potrà entrare direttamente in connessione con la Baviera e con uno dei più importanti hub d’Europa, l’aeroporto di Monaco, fra i dieci scali più trafficati del continente, secondo nel Paese solo a Francoforte. Dalla provincia si potrà prenotare un volo per New York, Shanghai, l’Africa o il Sudamerica (a Monaco operano oltre cento compagnie). E Cuneo sarà connessa col mondo. Un risultato epocale, frutto di un lavoro lungo e tenace che ha visto spendersi più di tutti dietro le quinte il primo industriale di questa provincia, quell’Amilcare Merlo che con la Levaldigi Holding - e insieme alla Camera di Commercio di Cuneo - è stato in questi anni il principale punto di riferimento dell’aeroporto. Anni travagliati per lo scalo, che ha cambiato più volte assetto a colpi anche di ricapitalizzazioni. L’ultima prima della crisi del Covid, quando si parlò di una manifestazione d’interesse a partecipare al nuovo aumento di capitale Geac (la società di gestione dello scalo) pure di investitori svizzeri e di un misterioso fondo cinese. Nulla di fatto. Levaldigi ha una storia per nulla lineare che passa dalle fallimentari partecipazioni dei Comuni fino alle società di scopo. Cinque anni fa, di fronte al rischio della messa in liquidazione e successiva chiusura definitiva delle attività, si arrivò addirittura a fare appello a tutti i cuneesi a versare un «contributo liberale» per scongiurare la chiusura della struttura. Che, nel tempo, ha camb
Fra meno di tre mesi, un bimotore «Embraer 195» da centoventi posti proverà a mettere definitivamente fine al proverbiale isolamento della provincia di Cuneo dal resto del mondo.
Un risultato epocale, frutto di un lavoro lungo e tenace che ha visto spendersi più di tutti dietro le quinte il primo industriale di questa provincia, quell’che con la Levaldigi Holding - e insieme alla Camera di Commercio di Cuneo - è stato in questi anni il principale punto di riferimento dell’aeroporto. Anni travagliati per lo scalo, che ha cambiato più volte assetto a colpi anche di ricapitalizzazioni.
Da giugno 2018 il Cda è composto dallo stesso Merlo con Adolfo Bruno, Massimo Cugnasco e Patrizia Dalmasso.
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“Daspo a chi bivacca”, la sinistra si divide sull’ordinanza di Cuneo«Amministrare comporta delle responsabilità, non possiamo tirarci indietro». Carmelo Noto, capogruppo Pd in Consiglio comunale a Cuneo, spiega così l’ordinanza di Ferragosto del sindaco Federico Borgna, alla guida di una coalizione di centrosinistra, contro i bivacchi in strada e prevede il daspo urbano per i recidivi. Provvedimento che sta creando «mal di pancia» a sinistra. «L’ordinanza ricalca la legge Minniti, esponente del Pd - dice Noto -. Da mesi i residenti e il Comitato di quartiere ch chiedevano di fare qualcosa per risolvere il problema nella zona della Stazione. Prima siamo intervenuti con l’ordinanza che vieta il consumo di alcolici in strada, quindi contro i bivacchi. L’ordinanza riguarda tutti, italiani e stranieri. Non è una misura repressiva contro i migranti della frutta». «Una polemica sterile dire che siamo contro le fasce più deboli - conclude Noto -, così come sostenere che rincorriamo la destra: le leggi vano rispettate». Per Nello Fierro, capogruppo della lista civica di sinistra «Cuneo per i beni comuni», all’opposizione della giunta Borgna: «L’ordinanza di Ferragosto è inutile, poiché non risolve il problema. Anzi, c’è il rischio di fomentare l’astio degli abitanti della zona. La nostra non vuole essere una critica alle cose fatte. Il tempo per mettere in piedi un progetto d’accoglienza c’era, ci voleva, però, da parte della maggioranza più coraggio. Ad esempio del progetto di realizzare un centro d’accoglienza a Tetti Roero se ne parla dallo scorso autunno». Se quella di Fierro è una presa di posizione quasi scontata, fa invece discutere a sinistra il post su Facebook della parlamentare cuneese del Pd, Chiara Gribaudo, che dopo aver elogiato l’Amministrazione Borgna per il lavoro fatto per l’accoglienza dei migranti della frutta. «Ma proprio per questo grande sforzo di solidarietà - ha scritto Gribaudo - non mi convince la scelta del sindaco di Cuneo di un'ordinanza contro l'occupazione di suolo pubblico. Mi sembra uno strumento che stona
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Baby 3, season finale su Netflix dal 16 settembre con tante sorpreseNon c’è niente che ti leghi a una persona più di un segreto. E la terza stagione di Baby, quella finale, di segreti ne svelerà parecchi. Poche ore fa infatti è arrivato l’annuncio, attraverso un trailer, che il «teen drama» italiano di successo sarà reso disponibile da Netflix per i suoi abbonati di 190 Paesi differenti a partire da mercoledì 16 settembre. Otto episodi da 40-50 minuti (ciascuna delle precedenti stagioni era composta da sei episodi dalla medesima durata), che chiuderanno la storia di Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani), ragazze adolescenti di Roma, che per una serie di motivi cominciano a prostituirsi, utilizzando nomi fittizzi, rispettivamente Emma e Desirée. Liberamente ispirata allo scandalo delle «baby squillo» dei Parioli, la serie ha utilizzato questo fatto di cronaca come pretesto per raccontare le vite di un gruppo di adolescenti romani e delle loro famiglie, sottolineando una difficoltà di comunicazione intergenerazionale, dove i genitori sembrano non riuscire a capire le problematiche dei figli, dimostrandosi incapaci nell’aiutarli. Ed è proprio nel grande finale di stagione, che tutti i nodi verranno al pettine e ogni personaggio dovrà pagare per le conseguenze delle proprie azioni, senza tutele e scappatoie di alcun tipo. Prodotta da Fabula Pictures, nell’ultima stagione, oltre a rivedere il cast storico, da Riccardo Mandolini a Lorenzo Zurzolo, da Brando Pacitto a Mirko Trovato, da Isabella Ferrari a Claudia Pandolfi, ci saranno delle new entry: Antonio Orlando sarà Pietro, Ludovico Succio Alessandro, mentre Anna Lou Castoldi, figlia di Morgan e Asia Argento, darà il volto ad Aurora. Ma ci sarà anche una novità per la regia. Accanto ad Andrea De Sica e Letizia Lamartire, c’è stato il debutto dietro alla macchina da presa di Antonio Le Fosse del Collettivo GRAMS, formato insieme a lui da Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol, che ha creato la serie e scritto le sceneggiature di tutte e tre le
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