Alexander Lukashenko, al potere per 30 anni, è dato per vincitore delle elezioni presidenziali bielorusse. La comunità internazionale, con forti critiche, considera le elezioni una 'farsa' e chiede il riconoscimento della legittimità del risultato.
I bielorussi sono chiamati oggi alle urne per eleggere il presidente. Alexander Lukashenko , da 30 anni al potere, è in lizza con altri 4 candidati ma, dopo una dura repressione di ogni forma di opposizione, viene data per scontata la sua rielezione per un settimo mandato di cinque anni alla guida di questa ex repubblica sovietica confinante con l'Unione Europea, l'Ucraina e la Russia.
I suoi detrattori e le ong per i diritti umani hanno già definito le elezioni 'una farsa' e i membri del Parlamento europeo hanno chiesto che i risultati non vengano riconosciuti, soprattutto perché le precedenti elezioni del 2020 sono state seguite da una spietata repressione di un movimento di protesta senza precedenti. 'Lukashenko è rimasto al potere per 30 anni. Domani si riconfermerà in un'altra elezione farsa - scriveva ieri sui social la vicepresidente e Alto rappresentante dell'Ue Kaja Kallas -. Si tratta di un palese affronto alla democrazia. Lukashenko non ha alcuna legittimità'.'Le elezioni in Bielorussia sono una farsa. Il mio messaggio al popolo bielorusso è: siate forti, vi copriamo le spalle, il tempo della dittatura finirà. La democrazia prevarrà', ha scritto ieri sui social la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.
Bielorussia Elezioni Lukashenko Dittatura Democrazia Repressione
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