Un'inchiesta nel mondo dello stilista Gianfranco Ferré, attraverso le parole di Rita Airaghi, cugina e direttore della Fondazione che porta il suo nome. Una vita dedicata alla moda, dalla sua infanzia a Legnano al successo internazionale, fino alla sua scomparsa nel 2007.
Rita Airaghi racconta lo stilista Gianfranco Ferré : «È riduttivo pensare a lui solo come a una camicia bianca»\Ferré, il calvinista, lo definì Enzo Biagi nel novembre del 1981 su Panorama. Nel febbraio 1983, Epoca titolava “Ferré: il ragioniere della fantasia”, Vanity Fair nell’agosto 2004 diceva “Il leone non dorme”. Per Olivier Lalanne, Vogue Paris settembre 1998, era invece “La force tranquille”.
Sono molte le definizioni che si trovano ripercorrendo il cammino di questo “leone” della moda, ma per me quella che meglio lo definisce è una frase di Brancusi: «La semplicità è complessità risolta». Fare e disfare, partire da molto e sottrarre, da poco e aggiungere, tanto anche. Questo il suo modus, agito con tessuti pregiati, materie in mescola, cura maniacale per i dettagli, straordinaria versatilità, forme e volumi di un ordine scomposto, rielaborazione e tradizione… Per capire la moda di Ferré, per aderire alla sua fantasiosa disciplina fashion basta guardare, desiderare e infine amare quanto ha creato questo stilista scomparso nel 2007 dopo un trentennio di regno abbagliante. E sul quale oggi occhi e cuori si sono finalmente riaperti: con Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo, la mostra al Castello di Bard che ne racconta il messaggio attraverso le campagne di grandi fotografi – con scatti anche inediti –, oltre ad abiti, accessori e bozzetti (dal 6/12 al 9/3/2025). Qui, il prossimo 25 e 26 gennaio, sarà possibile visitare la mostra con la Senior Photo Editor di Vogue Italia. Per registrarsi cliccate a questo link. Ma anche con un ritorno dei suoi tangibili sogni, nuovi oggetti del desiderio di compulsive redattrici d’Oltreoceano, che nella loro caccia (ma non sono le sole) hanno ora a disposizione una nuova casa d’aste per la moda: Penelope’s Auction, creata da Pénélope Blanckaert, 48 anni di cui 20 nel modo delle case d’asta, tra cui Artcurial, che già l’aveva coinvolta nell’istituzione del dipartimento Hermès Vintage & Fashion Arts. Il 24 gennaio e 5 febbraio Penelope’s Auction batterà una serie di capi by Ferré. Qui invece il nostro racconto in conversazione con Rita Airaghi, cugina, direttore della comunicazione, braccio destro di una vita, e direttore della Fondazione che ha raccolto il suo heritage, oggi cuore del Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, Innovazione Digitale per le Industrie Creative e Culturali del Politecnico di Milano, di cui è Steering Advisor. Vogue Italia: Chi era Gianfranco Ferré? Rita Airaghi: Una persona colta, molto curiosa, intellettualmente e anche fisicamente, aveva occhi e orecchie per tutti. Esigente, prima di tutto con se stesso, anche se poi sembrava non facesse fatica a entrare tutte le mattine alle 8.30 in ufficio e uscirne alle 21, per lui era normale, non se lo imponeva. Il concetto del lavoro come dovere gli era connaturato. Era abituato a dire – male, magari di corsa in un corridoio – quello che voleva… Dovevi cogliere l’essenza della sua richiesta e lui sapeva che comunque l’avresti esaudita. Eravamo tutti abituati a fare quello che chiedeva, sapendo che l’impossibile non c’era, né per lui né per gli altri. VI: Un po’ Franca Sozzani in questo… RA: Eh sì, quando li vedevo insieme mi dicevo “Dio li fa poi li accoppia”, e sulla mia strada… Era un viaggiatore della realtà come della fantasia, in molte collezioni l’ispirazione gli arrivava da Paesi lontani, visitati anche solo attraverso fotografie, film, sogni e fantasticherie, o addirittura la musica. L’Argentina, per esempio, mediata da una milonga ossessiva ascoltata per un’estate intera in barca e da cui poi è scaturita la collezione AI 2005. VI: Lui che era di Legnano, nato in una famiglia medio-borghese… Cosa del suo humus familiare si è portato nella vita e nel lavoro? RA: Sicuramente l’educazione, il senso del dovere e della misura, il rispetto per forme non imposte ma quasi naturali… La tavola, per esempio, era “arredata” anche nei giorni feriali con l’argenteria, non per snobberia ma per consuetudine familiare, appunto. Poi, come dicevamo, il concetto di lavoro e di impegno derivato dal padre, un certo modo di concepire l’eleganza, quella delle mamme, formale, non eccentrica, a suo modo sempre nella misura, e valori estetici legati a dei colori: come il bianco, o il blu e il beige che hanno segnato la sua collezione d’esordio nell’ottobre 1978, che sfila all’Hotel Principe di Savoia di Milano con un successo pazzesco di pubblico e stampa… VI: Nel maggio di quell’anno, infatti, Ferré aveva creato con l’imprenditore Franco Mattioli la Gianfranco Ferré spa, segnando l'inizio di un'inarrestabile carriera che lo avrebbe portato rapidamente dal prêt-à-porter all'alta moda (nel 1986 debutta ad Alta Roma); da Milano a Parigi (nel 1989 viene chiamato alla direzione creativa di Dior, dove rimarrà fino al 1996); dalla moda femminile a quella maschile (è del 1982 la prima collezione uomo
Gianfranco Ferré Moda Rita Airaghi Storia Della Moda Alta Moda Design Italia Legnano
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Amicizia Galleggiante: Il 'Floater Friend' e la Complesità della Vita ModernaUn nuovo tipo di amicizia, il 'floater friend', sta guadagnando popolarità. Si tratta di persone che si muovono liberamente tra diverse cerchie sociali, senza radicarsi in un gruppo centrale.
Leggi di più »
Malattie rare, Carcangiu (SlaFood): 'Vogliamo lanciare un messaggio di semplicità'Al Christmas Party, evento conclusivo del programma del Natale solidale di Aisla: 'Avere attenzione verso gli altri significa guardare con occhio semplice e fare la cosa giusta per loro'
Leggi di più »
Ferri da Stiro Cordless: Libertà e SemplicitàScopri i vantaggi dei ferri da stiro cordless: maneggevolezza, libertà di movimento e stiratura veloce e precisa. Selezioniamo alcuni modelli top di gamma.
Leggi di più »
Nuovo Bilancio UE: Semplicità e PrioritàLa nuova Commissione Europea si prepara a presentare un nuovo bilancio pluriennale per il periodo 2028-2034, con un focus sulla semplificazione e la concentrazione sugli investimenti nelle priorità dell'UE. Il documento, già in fase di studio, prevede la riduzione dei sette capitoli di bilancio attuali a quattro e la declinazione dei programmi nazionali in numero ridotto rispetto al passato.
Leggi di più »
Messner e il Capodanno in semplicitàReinhold Messner, leggendario alpinista, racconta la sua tradizione di Capodanno in semplicità.
Leggi di più »
Reinhold Messner: un Capodanno in semplicitàIn occasione dei suoi 80 anni, il leggendario alpinista Reinhold Messner racconta a Il Gusto le sue tradizioni per il Capodanno, trascorse con la moglie Diane in semplicità, con un'attenzione particolare all'essenziale e alle tradizioni di montagna che ricordano il suo percorso di vita.
Leggi di più »