L'Hotel Elephant di Bressanone non accoglierà più Alexander Gauland

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L'Hotel Elephant di Bressanone ha deciso di non accogliere più Alexander Gauland, co-leader dell'Afd, il partito di destra estrema tedesco. La decisione, presa per ragioni personali ed ideologiche, è stata comunicata direttamente a Gauland dalla proprietaria Elisabeth Heiss, che ha spiegato che la presenza di un ospite del genere potrebbe creare disagio per gli altri clienti. L'Elephant è un hotel storico e rinomato, famoso per la sua cucina di alto livello, gestita dallo chef Mathias Bachmann.

Capita raramente che un hotel o un ristorante decidano di non accogliere più determinati ospiti. Capita raramente ma capita. Tale è il caso dell’Hotel Elephant di Bressanone , uno degli alberghi più belli, storici e famosi della località altoatesina. È emersa, infatti, la notizia che l’hotel preferisce non annoverare più tra i propri clienti Alexander Gauland , co- leader dell' Afd , il partito di destra estrema in Germania.

Il fatto è successo tre mesi fa, ma è arrivato sui media altoatesini solo ora.«Non lo abbiamo cacciato – ha spiegato a Rai Südtirol Elisabeth Heiss, proprietaria dell’hotel - ma siamo un ambiente liberale, Alexander Gauland non si adatta più a noi. In Alto Adige ci sono molti altri bellissimi hotel. Gli ho parlato e gli ho suggerito di non venire più da noi, per ragioni personali e in parte ideologiche». La titolare dell’hotel ha spiegato anche che un ospite del genere è motivo di inquietudine per gli altri ospiti, e questo, ovviamente, è un problema per un hotel che mette l’attenzione agli ospiti in cima alle propriepriorità. L’Elephant è uno dei fiori all’occhiello dell’ospitalità brissinese: 500 anni di storia, gestito dalla stessa famiglia dal 1773, 43 camere (più 12 nella dependance) una diversa dall’altra. E un’attenzione alla cucina che lo rende un indirizzo imperdibile per chi cerca esperienze culinarie di altissimo livello. I piaceri per il palato sono declinati in due ambienti: il leader dell’estrema destra tedesca dovrà rinunciare sia alle proposte del ristorante Elephant che a quelle dell’esclusiva Apostelstube, che nel 2019 ha conquistato una stella Michelin. Alla guida di entrambi i ristoranti dal 2015 c’è lo chef Mathias Bachmann, brissinese molto legato alla propria terra d’origine ma curioso delle cucine degli altri e cosmopolita, che ha sviluppato una propria identità culinaria dal carattere alpino-mediterraneo, combinando ingredienti del territorio con tecniche giapponesi di cottura e note di sapore da tutto il mondo. Sedendosi a uno dei tavoli dell’Elephant in questi giorni si può deliziare il palato con un piatto di tagliatelle con pesto di levistico (il “sedano di montagna” tanto amato nell’antica Roma) , acciughe e burrata, o con la sella di capriolo su crema alle prugne con cavolini di Bruxelles e succo di ribes nero. Non manca il bollito misto con brodo di verdure e salsa verde, che è uno dei piatti iconici del locale. L’Apostelstube (che ora è chiusa per restyling, riaprirà all’inizio di aprile) è un’altra storia, un gioiellino esclusivo con solo 4 tavoli per un massimo di 17 persone e un’eccezionale carta dei vini ordinata anche per tipo di vitigno. Nell’ambiente Art Déco degli anni Venti , il giovane ma competentissimo Bachmann propone un menu degustazione di 7 portate oltre ai dessert che spazia dal fois- gras ghiacciato con anguilla e mela Gravensteiner ai cappelletti con fonduta alle foglie di fico, gambero e mandorla marcona., fino alla capasanta con zucca e caviale Kaluga. E prima di cena delizia gli ospiti con un aperitivo-cameo “in quattro atti”che rende omaggio alla storia dell’elefante Soliman che ha dato il nome all’hotel ed è uno dei simboli di Bressanone. Nel 1551, infatti,l’animale regalato dal re portoghese Giovanni IIIal nipote Massimiliano, futuro imperatore d’Austria, fece sosta in questa struttura – allora locanda Zur Hylbe – un viaggio durato 5 mesi via Portogallo e Spagna a Vienna. Ora Bachmann cita quella storia leggendaria offrendo piccole delizie che partono dall’India per arrivare ai sapori e i profumi del territorio di Bressanone. Un prologo azzeccatissimo al sensuale viaggio di scoperta di sapori che seguirà

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