Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena dal 2022, ha guidato la banca attraverso un periodo di profonda trasformazione, portandola dalla crisi alla stabilità. Lovaglio ha raggiunto obiettivi considerati impossibili, migliorando la redditività, rafforzando la solidità patrimoniale e rilanciando la banca con una strategia di crescita oculata.
Il 16 dicembre 2022 avevo spiegato al ministero dell'Economia (Giancarlo Giorgetti che si era appena insediato con il nuovo governo, ndr) che Mediobanca poteva essere una delle opzioni migliori per Mps ». In quel momento il ceo di Mps Luigi Lovaglio aveva appena mandato in porto l’aumento di capitale da 2,5 miliardi per mettere in sicurezza il Monte. Una manovra non scontata, che aveva visto molto scetticismo sul mercato. Ma Lovaglio guardava lontano.
Quindi cercava consenso presso il Mef che di Mps aveva il 64% e gli azionisti privati erano ancora molto lontani da venire. Delfin e Caltagirone sarebbero arrivati nel capitale della banca più di due anni dopo, a novembre del 2024. Lovaglio, quasi 70 anni, nato a Potenza, è il banchiere che è riuscito a fare a Siena quello che nessun manager bancario è arrivato mai a realizzare, complici le interferenze politiche, le indagini e i tribunali. Nel settembre del 2022 ha portato a termine l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, sottoscritto per il 64% dallo Stato. Doveva trovare azionisti nuovi, investitori istituzionali e privati che credessero nel progetto di rilancio, che sembrava impossibile, di Mps. È riuscito a trovare investitori disponibili a credere che quel rilancio fosse possibile, affiancato dall’allora presidente Patrizia Grieco e da tutto il board, incluso Nicola Maione, all’epoca consigliere, oggi presidente del Monte. Quegli obiettivi li ha raggiunti tutti. Una volta stabilizzata la banca toscana, ne ha estratto tutte le potenzialità inespresse. E Mps è decollata con una sana e prudente strategia di rilancio. E grazie anche alla storica fedeltà dei suoi correntisti. Banchiere di successo con oltre 40 anni di esperienza, di cui gli ultimi 20 come manager ai vertici di istituti bancari in tre diversi Paesi, Bulgaria, Polonia e Italia. Molto apprezzato dagli investitori per gli eccellenti risultati conseguiti, a Lovaglio vengono riconosciute grandi doti di leadership e visione strategica, oltre alla determinazione nel raggiungimento degli obiettivi indicati al mercato. Manager di solidi principi, si dice di lui, dedica la massima attenzione alla pianificazione e al metodo di lavoro, ha grande lungimiranza, capacità di implementare le strategie e valorizzare i giovani talenti. Tanto che ora prova a proiettare il Monte nelle stanze della finanza milanese che ha pesato nelle grandi partite finanziarie e industriali del Paese. Oggi Mediobanca ha completamente rivisto il suo modello di business sotto la guida del ceo Alberto Nagel. Un modello che, ora, secondo Lovaglio si sposa perfettamente con quello del Monte nel quadro di una complementarietà quasi perfetta. In questo progetto non si parla di sinergie e taglio di costi ma solo di crescita. Luigi Lovaglio ricopre la carica di amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena dal 7 febbraio 2022 (incarico rinnovato nell’aprile 2023). Dopo solo cinque mesi dal suo arrivo, alla fine di giugno del 2022 presenta il Piano industriale 2022-2026 “A clear and simple commercial bank”, orientato alla creazione di valore per tutti gli stakeholder della Banca, che si sviluppa su tre pilastri: un modello di business con redditività sostenibile (ottimizzando la struttura organizzativa e rafforzando il ruolo della Banca quale punto di riferimento per famiglie e imprese nei territori di appartenenza), un bilancio solido e resiliente e una gestione della legacy della Banca. Nell’autunno del 2022, nonostante un contesto di mercato molto complesso e sfidante, chiude l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, fondamentale per la realizzazione del Piano, e segna così l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della banca più antica del mondo. Sotto la sua guida, Mps sta proseguendo nell’implementazione delle linee guida strategiche e già a partire dal primo trimestre dello scorso anno i risultati registrati hanno evidenziato un chiaro cambio di passo: Mps è tornata a fare la banca commerciale, con una struttura territoriale che ben presidia tutto il territorio nazionale e molto vicina ai clienti. Sta emergendo via via il valore della Banca, anche riconosciuto dal mercato e nelle quotazioni di Borsa. Mps sta dimostrando sempre di più la propria capacità di generare una profittabilità sostenibile con un miglioramento della performance operativa e con una forte solidità patrimoniale, grazie alla forte generazione organica di capitale. In precedenza, da marzo 2019 a giugno 2021, Luigi Lovaglio ha ricoperto la carica di ad del Credito Valtellinese, dopo l’incarico di Presidente assunto per alcuni mesi. Durante il suo mandato, la banca ha subito una profonda trasformazione migliorando significativamente l'efficienza e il profilo di rischio, raddoppiando il livello di redditività, tornando a distribuire dividendi e collocandosi tra le migliori banche per solidità patrimonial
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