Nosiglia: “Messe in fabbrica e giustizia sociale, è ora di unire le due anime di questa città”

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L’arcivescovo di Torino celebra i dieci anni alla guida della chiesa torinese: “All’inizio degli Anni 70 iniziai a sostenere il lavoro”.

eva organizzato tutto. La messa di Pasqua, quella più importante nel calendario cristiano, nella fabbrica occupata alla periferia di Roma. «Il parroco era furioso». Ma lui, Cesare Nosiglia, giovane prete ventiquattrenne, aveva insistito. La messa in fabbrica, all’inizio degli anni Settanta. Una specie di vocazione nella vocazione«E chi lo sa. Me ne ricordo tante.

In questi giorni celebra i 10 anni di episcopato a Torino. Era arrivato in una città ancora relativamente benestante, quattro anni dopo le Olimpiadi. Oggi la situazione è molto meno incoraggiante...Oggi abbiamo gli effetti del Covid. Caritas e San Vincenzo mi dicono che le richieste di aiuto delle famiglie torinesi in difficoltà sono quintuplicate».«Certamente con l’epidemia. Ma il declino era cominciato molto prima.

Ci sono stati momenti, come nello scorso inverno, in occasione della manifestazione delle aziende in crisi, in cui è parso che la sua mediazione fosse riuscita a far superare anche le divergenze tra i sindacati. Come ha fatto? «Non so se sia andata davvero così. Io ho sempre cercato di promuovere il dialogo sociale e anche di far sentire la voce degli ultimi, coloro che rischiano di perdere il posto di lavoro».«Uh, ci sono molte più parrocchie che sindacati sa? Le parrocchie sono 350. Ho cercato di riorganizzare la diocesi e in certe situazioni non è stato facile far fronte alle diverse sensibilità, alle identità territoriali. In certi casi, confesso, non ci sono riuscito».

In una recente intervista il cardinale Ruini rimpiangeva i tempi in cui la Chiesa aveva un ruolo politico. Lei ha quella nostalgia?Quale effetto potranno avere gli scandali che coinvolgono anche la Chiesa?Dove andrà dopo la pensione?Credo che cercherò una piccola parrocchia dove continuare a fare il prete. Ad essere semplicemente don Cesare

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