Un caso di contagio umano con l'influenza aviaria è stato confermato nel Regno Unito. Il paziente, un lavoratore agricolo, è in buone condizioni e sta guarigione. L'allarme per la diffusione dell'influenza aviaria negli allevamenti è in aumento in Italia e negli Stati Uniti.
Lunedì 27 gennaio, le autorità sanitarie britanniche hanno confermato il primo caso di contagio umano con l'influenza aviaria nel Regno Unito . La persona infetta, che lavorava in una fattoria a contatto con un gran numero di polli contagiosi, è stata ricoverata in un reparto di alta specializzazione per le malattie infettive, ma si trova in buone condizioni e sta guarigione.
L'infezione è stata causata dal virus A(H5N1), mentre gli uccelli da cui è stato contratto avevano contratto l'infezione legata al genotipo DI.2, diverso da quello rilevato nei focolai recenti tra volatili e mammiferi negli Stati Uniti. Sebbene l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) abbia segnalato 81 casi di influenza aviaria nel mondo nell'ultimo anno, con la maggior parte concentrata negli Stati Uniti, il rischio di diffusione più ampia tra le persone che non svolgono lo stesso lavoro è considerato ancora molto basso dalle autorità sanitarie britanniche. Non ci sono prove scientifiche di un contagio da uomo a uomo con questo virus, ma solo casi sporadici di contagio da animale a uomo in condizioni di stretto contatto.L'allarme per la diffusione dell'influenza aviaria negli allevamenti, anche in Italia, è però in aumento. Nel nostro Paese si contano già 53 focolai, concentrati principalmente in Veneto e Lombardia. Anche negli Stati Uniti, in particolare nella Georgia, uno dei principali produttori di pollo, l'epidemia di influenza aviaria continua a preoccupare. Dal 2022, quasi 650 aziende con circa 130 milioni di volatili sono state colpite. Il ministro italiano dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha richiesto all'Unione Europea l'attivazione dei fondi della Riserva agricola per indennizzare gli allevatori danneggiati dal blocco delle attività produttive a causa della diffusione dell'influenza aviaria.
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