Un centro sociale di Val di Susa è stato teatro di una violenta aggressione contro una famiglia nigeriana. La donna, vittima del raid, ha denunciato di essere stata picchiata e rinchiusa nella sua stanza, mentre il marito è stato aggredito da diversi individui. L'inchiesta ha portato all'arresto di 26 esponenti del centro sociale, accusati di violenza, estorsione e associazione a delinquere.
Val di Susa è stata teatro di un episodio agghiacciante, con testimonianze che evidenziano atti di violenza inaudite perpetrati da alcuni militanti, accusati di aver compiuto un vero e proprio raid punitivo contro una famiglia nigeriana. La vittima, una donna, ha raccontato di essere stata picchiata, rinchiusa nella sua stanza e privata del telefono per impedirle di chiedere aiuto, mentre suo marito è stato aggredito da diversi individui, subendo calci e pugni.
La loro colpa, secondo gli investigatori, sarebbe stata quella di non aver pagato la quota per l'alloggio e, forse, di non aver partecipato sufficientemente alle iniziative di protesta del centro sociale. L'inchiesta ha portato all'arresto di 26 esponenti del centro sociale, di cui 16 anche per associazione a delinquere, gli altri per violenza pluriaggravata contro pubblico ufficiale ed estorsione. I pm hanno chiesto un totale di pene elevate, a dimostrazione della gravità dei reati attribuiti ai militanti. Nonostante le numerose manifestazioni in favore dei diritti dei migranti, in realtà secondo gli inquirenti le motivazioni antirazziste poste alla base della protesta sarebbero completamente smentite dalla radicata indole razzista dei militanti. Le intercettazioni hanno rivelato continui epiteti discriminatori utilizzati per definire le persone di colore. La donna nigeriana ha raccontato di aver perso il bambino a causa delle violenze subite e di aver sofferto di forti dolori addominali. Ha sottolineato che non era la prima volta che un inquilino veniva picchiato, affermando: «Non è stato un gioco». Askatasuna, il centro sociale, era a conoscenza della presenza di un minore nella famiglia, ma non si sarebbero fatti problemi a cacciare tutti, compresa la bambina
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