Starbucks introduce un nuovo codice di condotta nei suoi negozi nordamericani che obbliga i clienti a consumare qualcosa per usufruire dei servizi, tra cui l'accesso ai bagni. La decisione arriva dopo episodi di disordine e tensioni nei locali, segnando la fine della politica delle 'porte aperte' del 2018.
Starbucks ha deciso di attuare un drastico cambio di rotta nella gestione dei clienti nei suoi negozi nordamericani, introducendo l' obbligo di consumo per usufruire di una serie di servizi, tra cui l'accesso ai servizi igienici. I dipendenti saranno addestrati a chiedere ai clienti che non effettuano acquisti di lasciare il locale.
Questa decisione segna la fine della politica delle «porte aperte», adottata dal 2018, che permetteva a chiunque di sostare nei caffè, anche senza acquistare nulla, per lavorare al pc, rilassarsi o utilizzare i servizi igienici. Le nuove regole saranno esplicitate da un codice di condotta esposto in tutti i negozi nordamericani di Starbucks. Oltre all'obbligo di consumo, il codice di condotta proibisce comportamenti molestosi o discriminatori, il consumo di alcol proveniente dall'esterno, il fumo (incluse le sigarette elettroniche), l'uso di droghe e l'accattonaggio.Secondo quanto riportato, i trasgressori saranno invitati ad andarsene e, in caso di rifiuto, il negozio potrebbe chiamare le forze dell'ordine. Questo cambiamento di strategia di Starbucks segue alcuni episodi che hanno messo in imbarazzo la catena americana, come l'arresto nel 2018 di due afroamericani in un punto vendita di Filadelfia. In quell'occasione, un dipendente, indispettito dal fatto che i due giovani sostavano nel locale senza ordinare, li aveva invitati ad uscire. Al loro rifiuto, aveva chiamato la polizia che aveva arrestato i ragazzi. L'episodio, ripreso in un video diventato virale, aveva sollevato accese proteste da parte delle associazioni per la difesa dei diritti civili e accuse di razzismo nei confronti del colosso americano. A seguito dell'accaduto, l'allora CEO, Kevin Johnson, aveva inviato una lettera di scuse definendo l'episodio «riprovevole» e prometendo che Starbucks avrebbe fatto di tutto per evitare che simili incidenti si ripetessero. Da agosto 2022, Brian Niccol è il nuovo amministratore delegato e presidente di Starbucks, che ha promesso di rendere i caffè della catena «posti invitanti in cui soffermarsi». Jaci Anderson, portavoce di Starbucks, ha affermato che le nuove regole sono pensate per dare priorità ai clienti paganti, precisando che la maggior parte degli altri rivenditori ha già regole simili. In gioco ci sono problemi come le file che si formano davanti alle toilette, la presenza di persone senza fissa dimora all'interno dei locali e un tema di sicurezza generale. Secondo quanto riportato dalla Cbs, nel 2022, Starbucks ha chiuso 16 negozi negli Stati Uniti – tra cui 6 a Los Angeles e 6 a Seattle – per ripetuti problemi, tra cui l'uso di droghe e altri comportamenti minacciosi nei confronti del personale
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