142 studenti dei licei di Roma partecipano al Viaggio della Memoria 2025 in Polonia. In un'incontro con il Sindaco Gualtieri, Victor Fadlun e Mario Venezia, gli studenti chiedono come combattere l'antisemitismo e riflettono sull'importanza di imparare dai crimini del passato.
Un viaggio nella consapevolezza, questo è quello che stanno vivendo i 142 studenti dei licei di Roma impegnati nel Viaggio della Memoria 2025 in Polonia. Lunedì 27 gennaio, a conclusione del Giorno della Memoria 2025, si è svolto uno scambio interattivo con il sindaco Roberto Gualtieri e altri relatori, tra cui Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica romana, e Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah .
Gli studenti non hanno solo ascoltato le testimonianze ma si sono messi in gioco con domande profonde e considerazioni sincere. 'Cosa possiamo fare noi per combattere l'antisemitismo? Cosa si può fare per evitare che in Italia e in Europa torni lo spettro dell'odio verso gli altri? Perché l'Italia non ha preso coscienza come la Germania delle proprie colpe durante la Seconda Guerra Mondiale?'. Sono queste alcune delle domande che hanno sollevato i ragazzi, dimostrando un interesse sincero e un impegno profondo per affrontare un tema così delicato.Il Sindaco Gualtieri, appena tornato dalla cerimonia ad Auschwitz per gli 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio, ha sottolineato l'importanza di questo Viaggio della Memoria, soprattutto in occasione di questo anniversario. Ha parlato dell'orrore della Shoah e dei campi di sterminio, sottolineando come la loro visita sia fondamentale per comprendere l'unicità di questo crimine, pianificato in modo così calcolatore e razionale, con la finalità di eliminare un intero popolo. Victor Fadlun, invece, si è chiesto perché l'odio verso gli ebrei sia tornato con una forza così forte negli ultimi tempi, nonostante si pensasse fosse solo un ricordo del passato. Ha sottolineato come l'antisemitismo sia un problema che vive soprattutto nelle società avanzate, e ha invitato i giovani a lottare contro questo male profondo, l'odio per il diverso. Mario Venezia ha invitato i ragazzi a collaborare con la Fondazione Museo della Shoah, informandosi sull'attività della Fondazione e cercando di essere volontari. 'C'è molto da fare', ha detto Venezia, 'e i giovani possono fare la differenza'. L'incontro ha lasciato un profondo segno negli studenti, che hanno dimostrato un grande interesse e un impegno per la lotta all'antisemitismo e la perpetrazione della Memoria.
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