Un viaggio in metro è il racconto di noi stessi - La Stampa

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Lo spettacolo “Underground” per 20 spettatori alla volta. Si ascolta la narrazione dell’attrice con un’audioguida.

TORINO. Un viaggio in metropolitana può trasformarsi in uno spettacolo e i passeggeri essere al tempo stesso pubblico e pure un po’ protagonisti. Al centro di tutto un’attrice che accompagna venti spettatori alla volta nelle viscere della città per scoprire aspetti inediti dei quartieri e anche di se stessi.

«Si tratta di un lavoro appositamente pensato – spiega Renato Cuocolo, autore e regista -. Abbiamo esordito a Napoli, poi siamo stati a Milano e adesso tocca a Torino. Sono spettacoli studiati per i differenti territori attraverso cui continuiamo a sviluppare “Interior Sites Project”, l’avventura teatrale e umana iniziata nel 2000 a Melbourne.

Il pubblico si sposterà lungo il percorso della linea della metro accompagnato da Roberta Bosetti e dal suo racconto che gli arriverà grazie l’utilizzo di un sistema di radioguide. «Tutto è basato sulla voce di Roberta – prosegue -. Lei tiene insieme la narrazione guidando le persone in questa sorta di attraversamento di Torino dal basso, cercando di immaginare ciò che sta sopra.

n po’ di tempo fa da una questione privata – prosegue -. Come sempre accade, i nostri lavori passano da esperienze personali. Mia madre era ricoverata in ospedale e io e Roberta andavamo a trovarla tutti i giorni prendendo la metro. Quando, purtroppo, dopo circa un mese non è stato più necessario, abbiamo continuato a girare sui vagoni. Ci sembrava di esserle in qualche modo più vicino perché, se vogliamo, in fondo stare sotto terra è stare dove stanno i morti.

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