Un reportage che descrive un viaggio ad AlUla, in Arabia Saudita, un luogo dove passato e futuro si incontrano in armonia. Si esplora la storia millenaria di questo antico regno, con le sue necropoli, le sue iscrizioni e i suoi monumenti, e l'ospitalità sincera delle persone che accolgono i visitatori.
Il sole, caldo sulla schiena, scioglie il peso degli abiti invernali con i quali ero partita per l' Arabia Saudita il giorno prima. L'incenso arde pacifico nel turibolo e si diffonde nell’aria per darci il benvenuto. Il suo profumo, erbaceo e mistico, si mescola con l'aroma pungente del qahwa, il caffè al cardamomo saudita. Sale intenso, invitante, da una tazzina che mi porgono tra le mani.
La cingo con tutte le dita, i polpastrelli si attaccano per la dolcezza carnosa del dattero appena assaggiato. La avvicino al viso, chiudo gli occhi e ne assaporo il primo sorso a cui ne sarebbero susseguiti parecchi nei giorni a venire, lento, necessario dopo un lungo viaggio. Il calore del caffè mi avvolge, risalendo dal palato, fino a espandersi in tutto il corpo, come un abbraccio che scalda dall'interno. Così inizia il mio soggiorno ad AlUla, un luogo dove tutto pare predisposto per dissolvere il tempo, fermare il respiro e lasciarsi andare. Un luogo apparentemente sconfinato, dove la pace è la lingua comune, e ogni momento invita a essere semplicemente presenti. Sotto consiglio della guida avevo deciso di non prepararmi, nessuna ricerca, nessuna aspettativa, nessun pregiudizio. Una sola rassicurazione da parte sua: ad AlUla avrei trovato un’ospitalità rara, sincera, coinvolgente. E così è stato. AlUla non è solo una destinazione, è un incontro. Un incontro tra passato e futuro, tra eredità e rotture, dove tutto si armonizza nel presente. Ogni granello di sabbia, ogni pietra, ogni fiato di vento raccontano una storia che non chiede nulla se non il nostro ascolto, la nostra comprensione e la nostra voglia di diffonderla. Una storia millenaria che, dal 2017, la Royal Commission for AlUla sta riportando alla luce come il più prezioso dei reperti archeologici, per rivelare l'incredibile eredità di questo luogo e aprirsi al mondo in uno scambio reciproco. Così, come insito nella sua stessa natura di un’oasi anticamente situata lungo la Via dell’Incenso, il percorso che collegava il califfato islamico alla Mesopotamia e alle coste mediterranee.Che sia da un aereo, con l'orizzonte che si svela sotto l’oblò, da una 4x4 che scivola tra le dune, da una mongolfiera che si alza all’alba o da un elicottero che si intinge nei colori del tramonto, il panorama di AlUla è in continua mutazione, stratificato, vivo. Sfida l’immaginazione, a tal punto da chiedersi se tutto questo sia reale. Mi pizzico, lo è. Dimenticatevi gli skyline delle vicine città del Golfo, qui non li troverete. Questa terra è genuina nella sua essenza, la grandezza è prima di tutto immateriale e si misura in altro modo. AlUla è una dichiarazione di rispetto verso la sua Terra, senza eccessi, senza artifici. Ogni passo in questo luogo è un ritorno alle radici, un invito a scoprirne il passato e trarne il meglio per costruire la contemporaneità. Anche il Maraya, il colossale cubo di vetro progettato dallo studio milanese Giò Forma, uno degli edifici più iconici di AlUla, è concepito per essere un tutt'uno con il paesaggio. Con i suoi 10.000 metri quadrati di superficie riflettente - che al suo interno ospita eventi e performance dei più grandi artisti internazionali - si fonde con le montagne rocciose come un camaleonte. Di giorno, si erge come una sentinella discreta, mentre di notte scompare nel buio, come se fosse stato assorbito dalla natura stessa.Mada'in Salih, oggi AlUla, è uno scrigno dove il passato nabateo si fonde con le tracce di civiltà millenarie giunte nella capitale meridionale di questo antico Regno. Camminando tra le sue necropoli, il primo sito UNESCO dell'Arabia Saudita, tra facciate scolpite, aperture rettangolari e figure mitiche incastonate su gigantesche pareti di pietra, si percepisce chiaramente l'incontro di culture diverse: ellenistiche, assire, fenicie ed egizie. La tomba di Qasr al-Farid, solitaria e maestosa, è una delle più suggestive. Incompiuta, ma con i suoi 21 metri di altezza, sembra custodire segreti che solo il tempo potrà rivelare. Nella vicina Dadan, sculture di leoni seduti sorvegliano una tomba, forse quella di un membro dell’élite. A Jabal Ikmah, la 'Biblioteca del Deserto', oltre duemila iscrizioni e petroglifi datati tra il VI e il III secolo a.C. raccontano storie di antiche civiltà: pensieri politici, religiosi e spirituali che hanno plasmato le fondamenta della lingua araba moderna. Dopo solo qualche ora di visita, inizio a guardarmi intorno in modo diverso, mi concentro sui piccoli dettagli, nonostante le dimensioni mastodondiche di ciò che mi appare all'orizzonte. Realizzo che tutto intorno a me è una potenziale traccia, una memoria vivente, un invito a fermarsi e ascoltare queste montagne, che tanto offrono ai nostri occhi e altrettanto nascondono ancora.Visitiamo ora la Città Vecchia, un intreccio di vicoli e case di fango risalenti al X secolo, sospesa nel tempo, quasi in attesa di essere riportata alla luce.
Alula Arabia Saudita Patrimonio Culturale Archeologia Storia Viaggio Cultura Ospitalità
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Anche Mosè beveva birra: la storia di una bevanda millenariaAndrea Ravasco esplora la storia della birra, dimostrando che era una bevanda conosciuta e apprezzata anche nell'antico Egitto, probabile patria di Mosè. Il libro ripercorre l'importanza della birra nel Vicino Oriente Antico, sia a livello sociale che religioso, e il suo legame con la tradizione cristiana.
Leggi di più »
L'eredità di Arno Stern: Closlieu, un luogo dove i bambini crescono senza limitiArno Stern, pedagogista morto centenario quest'anno, ha dedicato la sua vita alla costruzione di 'Closlieu', luoghi immaginari dove i bambini si dedicano all'espansione senza confini del loro universo. Il suo dialogo con il figlio André, direttore dell'Istituto Stern, ci mostra come la fiducia sia l'habitat dell'infanzia, un luogo dove crescere senza aspettative sociali e familiari distruttive.
Leggi di più »
Morta Marisa Paredes: La 'Chica Almodovar' Lascia un'Eredità IndimenticabileMarisa Paredes, celebre attrice spagnola e musa di Pedro Almodovar, è deceduta a 78 anni. La sua carriera di sei decenni ha visto successi come 'Opera prima' e collaborazioni con registi di spicco come Roberto Benigni e Guillermo del Toro.
Leggi di più »
L'Eredità di Manovre Passate: 56 Provvedimenti Attuativi Da SmaltireLa discussione sulla legge di bilancio 2025 è in corso, ma resta da completare l'attuazione di 56 provvedimenti legati a precedenti leggi di bilancio, oltre ai 48 previsti dalla nuova legge.
Leggi di più »
L'eredità di Virna Lisi: una diva che ha ispirato generazioniL'articolo celebra la vita e la carriera di Virna Lisi, un'attrice italiana che ha incarnato donne complesse e affascinanti, sfidando gli stereotipi e diventando un'icona del cinema italiano e internazionale.
Leggi di più »
Aldo Moro e la Solidarietà Nazionale: Un'Eredità PoliticaL'articolo esplora il collegamento tra il discorso di Giorgia Meloni in Parlamento e la storia politica italiana, focalizzandosi sulla legislatura guidata da Aldo Moro nel 1974 e la politica di 'solidarietà nazionale' che ne seguì. Si analizza il contesto storico, le alleanze politiche, e le sfide poste dal compromesso storico tra DC e PCI.
Leggi di più »