Il ministro Boccia e la mascherina, attacchi da Calenda a Renzi alla Lega: “Indegno”
ROMA. La polemica politica del giorno è su una mascherina, quella con la quale ieri Francesco Boccia si è presentato alla conferenza stampa quotidiana alla Protezione civile. Alle 18, all’ora della conferenza stampa quotidiana per il punto della situazione sull’emergenza coronavirus, il ministro entra nella sala stampa con una mascherina bianca che pende dall’orecchio destro, una di quelle che la Lombardia aveva definito “carta igienica”.
Di sicuro, tanto è bastato per scatenare una raffica di polemiche, persino da partiti di maggioranza, e addirittura richieste di dimissioni. Tra i primi ad attaccare, Carlo Calenda: «Non esiste sulla faccia della terra che un ministro si metta a fare pagliacciate durante una pandemia nella sede della protezione civile. Conte dovrebbe chiedere le dimissioni».
Ma non fa sconti nemmeno Matteo Renzi, che pure con Italia viva è al governo: «Fare ironia sulle mascherine è assurdo, un atteggiamento indegno delle nostre istituzioni». Nemmeno l’ex premier crede che sia stato un caso che Boccia si sia presentato con la mascherina: «Non c’è nulla da ridere con 4mila morti, c’è bisogno di dare le mascherine a chi va a lavorare, a chi va in ospedale...».
E il diretto interessato, a sua volta su Facebook, replica così: «La mascherina che ho indossato durante la conferenza stampa è del tipo che indosso quotidianamente e che indossano i miei collaboratori. E’ inutile e indegno lo sciacallaggio che leggo sui social. Ma nemmeno in un momento così si riescono ad evitare polemiche inutili?».
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