L'Italia si prepara per Milano-Cortina 2026: un futuro brillante sul ghiaccio

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L'Italia si prepara per Milano-Cortina 2026: un futuro brillante sul ghiaccio
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Dopo il successo delle Olimpiadi estive di Parigi, l'Italia si prepara ad ospitare i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026. Con un gruppo di atleti talentuosi e ambiziosi, l'Italia punta a conquistare nuove medaglie e a confermare il suo ruolo di potenza sportiva.

Le quaranta medaglie ai Giochi olimpici di Parigi hanno confermato il salto di qualità dell’ Italia , che va ormai considerata tra le potenze mondiali dello sport.

La Supernova di Tokyo, esplosa la notte del 1° agosto 2021 con gli ori di Marcell Jacobs nei 100 e di Gimbo Tamberi nell’alto, è stata la genesi di un’era che in Francia ha proposto nuovi protagonisti, dalle ragazze del volley ad Alice D’Amato, da Thomas Ceccon a Nicolò Martinenghi fino alla coppia regina dei mari, composta da Ruggero Tita e Caterina Banti. Solo per citarne alcuni. Dodici ori, il nono posto nel medagliere, uno scranno tra i grandi da cui guardare con fiducia all’altra metà di Olympia, quella invernale. Il nostro cielo è pieno di stelle pronte a illuminare l’Olimpiade di casa nostra. Manca un anno a Milano-Cortina 2026 e l’Italia non vede l’ora di vederle splendere. Sarà la venticinquesima edizione dei Giochi invernali, la terza ospitata dal nostro Paese dopo Cortina 1956 e Torino 2006. A Pechino, nel 2022, le medaglie italiane furono 17: 2 ori, 7 argenti e 8 bronzi. La migliore di sempre dopo la magica Lillehammer del 1994, quando la spedizione azzurra trascinata dal fondo conquistò 20 podi (7 ori, 5 argenti e 8 bronzi), Giochi passati alla storia anche per lo stupore dei maestri norvegesi battuti nella staffetta 4x1 chilometri, il loro giardino di casa, da Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner. A quell’impresa, una delle più belle dello sport italiano, si allineano i sogni degli atleti italiani che avranno il privilegio di rappresentare in casa il proprio Paese. Ce ne sono almeno dieci che per ranking, carisma e talento possono legittimamente guardare a Milano-Cortina con grandi ambizioni. Partiamo da quelli che in carriera hanno già aperto lo scrigno a cinque cerchi come Goggia, Fontana, Moioli e la coppia Constantini-Mosaner. Sofia appartiene alla schiera dei fuoriclasse, una delle regine del circo bianco degli ultimi anni. La sua rivalità con Federica Brignone, che a Milano-Cortina insegue il primo oro olimpico dopo un argento e due bronzi, ricorda le contrapposizioni agonistiche più accese. Si stimano senza amarsi e non lo nascondono, come facevano Saronni e Moser. La bergamasca, a differenza di Fede, si è già messa al collo l’oro, a PyeongChang nel 2018 (prima di lei la discesa azzurra aveva trionfato con Zeno Colò ma era il 1952...) e quattro anni più tardi a Pechino era arrivato anche l’argento, strappato al morso della sfortuna materializzatasi nella forma di un serio infortunio a 23 giorni dalle gare. Di Arianna Fontana tutti ricordiamo il volto da ragazzina, bronzo olimpico (in staffetta) a nemmeno 16 anni, la più giovane italiana di sempre. E tutti conosciamo la sequela di prodezze ai Giochi che le hanno garantito 11 medaglie (2 ori, 4 argenti e 5 bronzi) per una storia da leggenda che deve ancora veder scritta l’ultima pagina. Michela Moioli condivide con Sofia Goggia le origini bergamasche e il palmares ai Giochi: un oro, quello del 2018 e un argento quattro anni dopo. E come Sofia punta a fare tris. E poi c’è Stefania Constantini, oro nel doppio misto del curling insieme ad Amos Mosaner a Pechino 2022, prima storica medaglia per l’Italia nella disciplina: il tifo di Cortina potrebbe convincere il duo azzurro a ricongiungersi per vivere insieme una seconda favola. Pronte e pronti a stupire. Come Lisa Vittozzi, che per arrivare al meglio all’appuntamento ha deciso di dedicarsi esclusivamente al recupero dai fastidiosi guai alla schiena rinunciando alla Coppa del Mondo di biathlon (vinta l’anno scorso), disciplina dove Tommaso Giacomel può raccogliere i frutti del suo talento, già sbocciato con tre medaglie mondiali in archivio. E poi c’è il fondo azzurro, che guarda sempre al suo faro: dopo due argenti ai Giochi Federico Pellegrino meriterebbe di salire un gradino più su per la costanza e la serietà dimostrata in tutto il suo percorso. Non sarà facile ma come sempre il valdostano sarà tra i primi a sgomitare. Dal ghiaccio, detto di Arianna Fontana, ci aspettiamo grandi cose. La conferma di Francesca Lollobrigida, argento nei 3000 e bronzo nella Mass Start a Pechino e il salto di qualità (già manifesto) della danza di Charlene Guignard-Marco Fabbri, tre volte campioni europei. Per non parlare dell’esplosione di Davide Ghiotto, che ha da poco sbriciolato il record sui 10.000 del pattinaggio di velocità. Talento da vendere, voglia di vincere. Per illuminare il cielo d’Italia

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