Abbiamo fatto un'analisi delle notizie che arrivano dall'altra parte dell'Atlanico in vista delle le elezioni presidenziali di novembre
Non sono solo le immagini delle proteste di piazza quelle che arrivano dall’altra parte dell’Atlantico in questi giorni. Gli scontri nelle strade impressionano, ma c’è anche il presidente americano con le sue continue uscite sui social e quelle mirate nella vita reale, oltre al silenzio del premier canadese in risposta alla domanda proprio su quanto stava succedendo al di là della sua frontiera.
Tolte quelle degli scontri, una delle immagini che più ha colpito in questi giorni è quella del lungo silenzio diin risposta alla richiesta di un commento su quanto accadeva negli Usa. «Credo che si sia trattato di una pausa d’attore, non di un’esitazione sul tipo di risposta da dare per il premier canadese» spiega, «È una pausa costruita, un silenzio che voleva dire cose che non poteva dire con un linguaggio referente.
A guardarla da questa prospettiva sembra allora più cauta e sicura la scelta di non schierarsi fatta da Mark Zuckerberg per Facebook. « Non fa niente di strano. È anomalo invece il comportamento di Twitter che infrange il suo status di piattaforma, ne modifica la forma avvicinandola a quella di un editore. Allora perché Trump bloccato e altri no ?».
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Smart working, la Spagna verso la regolamentazione del lavoro da remotoSuperata l'emergenza, l'impatto reale del telelavoro ha evidenziato 'i vantaggi e le debolezze' e la necessità di affrontare la sua regolamentazione da un quadro giuridico 'di sicurezza, certezza e trasparenza'
Leggi di più »
Popolare Bari, così la banca prova a fare la pace con i suoi sociAzioni e warrant nel piano di ristoro predisposto dai commissari
Leggi di più »
Pragelato contro la Sardegna: “La guerra del turismo non è tollerabile”Merlo fa riferimento alla politica Covid free lanciata dall’amministrazione dell’isola: “Perché un turista dovrebbe scegliere noi o la Lombardia?”.
Leggi di più »
«L'amore a domicilio»: la nuova commedia con la «criminale» Miriam Leone, su Prime Video - VanityFair.itIn esclusiva il trailer della nuova commedia diretta da Emiliano Corapi con Miriam Leone e Simone Liberati, rispettivamente nei panni di una criminale agli arresti domiciliari e di un assicuratore abituato a calcolare i rischi. Disponibile su Prime Video a partire dal 10 giugno
Leggi di più »
Coronavirus, la denuncia di Confcommercio: 'La malavita tenta di prendersi le imprese'
Leggi di più »
La storia della commessa del supermarket: “La baby sitter costava metà stipendio, così mi sono arresa”TORINO. Più che per volontà, mi sono dovuta licenziare per necessità». Maria Pia, 42 anni, ha un figlio di 11 anni e il secondo che compirà 1 anno il 6 luglio. Aveva un lavoro a tempo indeterminato come cassiera in un supermercato della cintura Torinese, ma a fine marzo non è riuscita più a reggere il peso della cura dei figli sommato al lavoro che aveva ripreso da poco e si è licenziata. «Non sono arrabbiata, solo rassegnata alla situazione. Non penso sia colpa di nessuno ma purtroppo basta fare delle sottrazioni per capire che per me lavorare diventava anti economico», racconta la donna. Una storia simile a quella di decine di neo mamme che abbandonano il lavoro per necessità, stanchezza o semplicemente perché non vedono alternative possibili. «Avevo un part time, lavorando nei festivi riuscivo ad arrivare a 900 euro al mese. Pensavo di farcela e ho ripreso il lavoro con entusiasmo dopo la maternità obbligatoria e un po’di facoltativa. Ma poi, con il coronavirus, ho sommato la paura del contagio alla difficoltà di trovare qualcuno che stesse con i miei bambini, oltre alle spese per la baby sitter. Sia io, sia mio marito non potevamo chiedere lo smartworking quindi, con le scuole chiuse, avevo bisogno di qualcuno che si prendesse cura anche del mio figlio grande, oltre che del piccolino. Ci ho pensato per giorni e mi sono resa conto che non volevo rischiare di ritrovarmi in tasca a stento 400 euro. Facciamo qualche sacrificio in più e viviamo con lo stipendio di mio marito, che per fortuna ha un buon lavoro in una azienda alimentare», racconta Maria Pia. Il calcolo è semplice. «Avrei pagato 500 euro al mese per una baby sitter che guardasse i bambini. Visto che mi sono dimessa entro l’anno di vita del più piccolo ho diritto alla Naspi che per quasi due anni compenserà quello che perdo di stipendio. Intanto mi faccio carico dei figli e della casa». Alla fine per Maria Pia si è decisa a compilare le dimissioni volontarie e a richiedere la convalida da parte dell’Ispe
Leggi di più »