Registi e addetti ai lavori sostengono la proposta di un ministero ad hoc: “Il cinema non può essere trattato come un bene culturale qualunque”. Ma il governo lo sottovaluta e la crisi si aggrava
Registi e addetti ai lavori sostengono la proposta di un ministero ad hoc: “Il cinema non può essere trattato come un bene culturale qualunque”. Ma il governo lo sottovaluta e la crisi si aggravaMagari un’idea sola non basta ma è già qualcosa.
Ma c’è anche una tema “strategico”, come si dice in questi casi. Dire che il cinema è un fatto culturale, legato all’identità culturale di un paese, non significa farlo rientrare nei Beni culturali, dove peraltro è sempre stato ospite poco gradito. Pupi Avati sollevava anche un tema politico. Il governo sottovaluta il cinema, lo considera una battaglia persa, una “cosa di sinistra, fatta per gente di sinistra”.
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