Il regista Pupi Avati sottolinea la necessità di un rinnovamento nel cinema italiano, evidenziando la difficoltà di trovare professionisti due anni fa e il boom attuale di macchinisti senza lavoro. Avati auspica un sostegno da parte delle istituzioni attraverso finanziamenti pubblici e la produzione di film a basso costo per dare un contributo positivo alla crescita del settore. A proposito della sua situazione personale, Avati svela di vivere in affitto e di non poter acquistare la casa dove abita da cinquant'anni, nonostante abbia vissuto periodi di grande successo economico grazie al cinema italiano.
dedichino un momento del loro tempo prezioso immaginando una rinascita del nostro cinema che oggi è fermo, immobile: due anni fa, se cercavi un macchinista, non lo trovavi neanche pagandolo a peso d’oro; oggi di macchinisti ne trovi quanti ne vuoi, non sta lavorando nessuno
". Secondo Pupi Avati il rilancio del settore dovrebbe passare dalle istituzioni per questo il regista auspica un""finanziamenti pubblici e ila quelle produzioni a basso costo che possono dare grandi soddisfazioni, in sala e anche nel mercato internazionaleA proposito della sua situazione personale, alla vigilia del ritorno sul grande schermo con il film"Io milionario grazie al cinema? Macché, sono povero. Se fossi rimasto a vendere".
Sì, ci sono stati anni in cui ne ho avuti, anni in cui le banche elargivano così tanto credito al cinema italiano che mio fratello Antonio girava con la carta in titanio dell’American Express. Con quella potevi alzare il telefono e prenotare un volo per l’Australia con la cena nel miglior ristorante di Sidney appena atterrato, senza neanche arrivare a domandarti quanto avessi sul conto. I soldi giravano, punto.".
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